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Azzardo, a Genova una slot machine anche dal calzolaio

Dal 2 maggio prossimo il 96,4% del territorio comunale di Genova sarà off limits per slot e videolottery

Pubblicato:06-03-2017 12:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:58

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GENOVA – C’è anche un calzolaio (in via Rota, nel quartiere di Sampierdarena) tra le 1.015 attività che a Genova ospitano slot machine o altri strumenti vlt per il gioco lecito.Di queste, oltre il 91% sorge in una “cosiddetta” zona rossa, ovvero a una distanza inferiore di 300 metri dai luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili, strutture residenziali o semiresidenziali sociosanitarie, strutture ricettive per categorie protette), indicati dalla legge regionale 17/2012 e, dunque, nelle more della stessa normativa, entro il prossimo 2 maggio dovrà essere messo fuori servizio.

Sono i dati, in parte già anticipati nei giorni scorsi dalla stampa cittadina, comunicati questa mattina dall’assessore a Legalità e diritti del Comune di Genova, Elena Fiorini, in Consiglio comunale. Dopo l’approvazione del regolamento comunale nel 2013, il tema è tornato d’attualità in seguito alle proteste degli esercenti dei giorni scorsi e all’apertura annunciata dalla Regione Liguria per una possibile proroga di un anno della norma che impone di mettersi in regola entro 5 anni alle attività che, prima dell’entrata in vigore della regionale del 2012, avevano già installato videolottery o slot machine di vario genere. Proroga fortemente contestata dalla maggioranza di centrosinistra che regge Palazzo Tursi e non solo. “Il Comune di Genova- ricorda l’assessore Fiorini- ha approvato un regolamento che costituisce l’applicazione locale della normativa regionale. Le distanze sono rimaste le stesse rispetto a quelle previste dalla Regione, con l’aggiunta di alcuni luoghi sensibili, come i bancomat, che però hanno incidenza infinitesimale rispetto al resto delle attività”.

Secondo le attività di monitoraggio della Polizia municipale, con dati aggiornati a fine novembre scorso, sono 1.015 le attività commerciali sul territorio comunale genovese con strumenti per il gioco lecito: di queste, 927 non sarebbero più utilizzabili tra poco meno di due mesi.


“La percentuale non è scalfita in maniera statisticamente sensibile dalle ulteriori restrizioni alla legge regionale previste dal regolamento comunale- specifica l’assessore- in quanto è soprattutto la vicinanza delle slot a scuole e altri centri associativi per ragazzi a rendere problematica la situazione genovese”. Su 1.015 attività, 48 sono esclusivamente dedicate al gioco lecito (di cui 26 sono sale videolottery e 22 punti lotto o agenzie di scommesse), mentre le altre sono quasi tutte esercizi commerciali: 264 tabaccherie (“la quasi totalità a Genova”, assicura Fiorini) e 611 bar o pubblici esercizi su un totale comunale di 2.957, ovvero più del 20%. Ci sono anche 19 circoli con vlt installate, su un totale di 428 a Genova (poco meno del 4,5%), e una quota residuale di edicole, phone center e, come detto, un calzolaio. Secondo i dati riportati da Astro, associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito, dal 2 maggio prossimo il 96,4% del territorio comunale di Genova sarà off limits per slot e videolottery.

“Una proroga alla normativa regionale- sostiene Clizia Nicolella, consigliera di Lista Doria-Rete a Sinistra e presidente della Consulta comunale per i giochi a premi in denaro- creerebbe forti elementi di contrasto con una norma che punta al miglioramento della qualità del tessuto urbano, dell’offerta commerciale e dalla qualità della vita dei cittadini”.

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