NEWS:

Roma, arriva lo sfratto anche per l’associazione culturale Torracccia

Sono le 73 associazioni culturali colpite dalla scure della delibera 140 che intende riorganizzare il patrimonio immobiliare capitolino

Pubblicato:06-03-2017 09:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:58

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Una base logistica per la Protezione Civile, un punto di sostegno nell’estrema periferia per giovani e giovanissimi, una sicurezza per adulti di tutte le età: ventuno anni di attività sociale sostenuta da decine di volontari che rischiano però di svanire in meno di 90 giorni per ‘colpa’ di un “riordino del patrimonio in concessione” deciso dal Comune di Roma. Si tratta della delibera 140, che ha colpito 73 associazioni culturali in tutta la Capitale.

Nei giorni scorsi, infatti, l’Associzione Culturale Torraccia (Act) ha ricevuto quello che a tutti gli effetti è un avviso di sfratto, cioè un atto che ha come oggetto “la riacquisizione della disponibilità dell’immobile di proprietà capitolina” che si trova nel quartiere Torraccia, a due passi da Casal Monastero e da San Basilio, proprio al ridosso del Gra.

Oggetto del contendere è un antico casale, con tanto di parco annesso, che oggi è un punto di incontro per migliaia di abitanti della zona ma che una volta, prima di essere ristrutturato dall’associazione, presentava quelle che sono le caratteristiche di un tradizionale casale utilizzato da pastori, ovvero fienile, mangiatoie, forni e ovili. In queste ore l’aria che si respira tra coloro che da anni spendono per l’associazione energie e forze (economiche) proprie è pesantissima. In quanto associazione culturale, l’Act ha infatti usufruito del canone agevolato, ovvero pari al 20% del valore di mercato, e ora si è vista richiedere degli extra, l’atto parla di un “recupero di quanto dovuto a titolo di indennità di occupazione al 100%”, per un totale di oltre 110mila euro.


“Io ho visto tutto dall’inizio- racconta uno dei volontari- Questo è sempre stato uno spazio aperto, a tutte le realtà di questa area di Roma. Il Comune ci ha già guadagnato, abbiamo preso questo casale in rovina e lo abbiamo ristrutturato, abbiamo pagato regolarmente l’affitto, abbiamo fatto una manutenzione ordinaria e straordinaria e ora ci chiedono anche 110mila euro di differenza”. E già quello che si chiedeva come ordinario non era facile da affrontare: “Gran parte delle attività che facciamo sono gratuite- continuano- Abbiamo sempre pagato regolarmente. Ora questi 110mila euro per la differenza tra canone agevolato e il canone di mercato, di 4.700 euro…. Noi qui non facciamo attività commerciale, facciamo sociale e volontariato“.

Ribadendo che mai nessuno ha chiesto “un soldo al Comune, abbiamo fatto tutto di tasca nostra”, inevitabile è ricordare in quale realtà si muove l’associazione: “Parliamo di San Basilio, qui i ragazzi non hanno altro che lo spaccio di droga, fanno le sentinelle agli angoli delle strade per garantire sicurezza agli spacciatori”, mentre tra quelli che frequentano l’Act c’è per esempio “chi fa teatro in quello che prima era l’ex fienile. Ma noi abbiamo trasformato l’area. A spese nostre”. Giancarlo è invece il gigante buono dell’Act. Presidente dell’associazione, lo vedi commuoversi mentre guarda un video di un bambino di 10 anni che racconta con orgoglio le attività dell’Associazione Torraccia. Con la possibile chiusura di questo posto “verrà a mancare una parte importante per questa parte di periferia- spiega- Per i cittadini sarebbe drammatico. La politica dovrebbe stare dalla parte del cittadino. È giusto far pagare i furbetti, quelli che prima non lo facevano. Ma così stai colpendo realtà sane e funzionanti”.

Il Casale dell’Act è da tempo ormai una sede importante per la Protezione Civile, che qui organizza i propri interventi, per il territorio circostante e non solo. “Non avremo più un posto dove riunirci- lanciano l’allarme due rappresentanti- Questa è una sala operativa per noi. Quando partiamo per gli interventi facciamo riferimento a questa. Qui abbiamo anche i nostri mezzi, sappiamo che sono al sicuro. Ora siamo preoccupati, dove andremo a fare il nostro servizio?“. E ancora: “Questo posto per noi è importante per mantenere il servizio. Per esempio durante l’estate siamo spesso allertati dal Comune in caso di necessità. E ora? Da qui organizziamo la nostra attività, siamo stati anche a Norcia e Amatrice”. I soci dell’Act nel 2016 sono stati 635 e tra questi, divisi per fasce di età, ci sono 80 bambini fino ai 10 anni e 110 nella fascia 10-18 anni.

Tra i punti di riferimento c’è Alessandro, ex presidente dell’associazione e promotore di attività culturali, dalla musica, fino al teatro: “La periferia ha bisogno di politica di aggregazione. Non abbiamo mai chiesto una lira, abbiamo sempre pagato l’affitto. Abbiamo richiesto più di una volta rinnovo della concessione e oggi ci chiedono anche degli extra”. La notizia del possibile sfratto ha messo in allarme anche moltissime mamme, anche loro hanno voluto far sentire la propria voce: “Perdere questa attività significa per noi, qui in periferia, essere lasciate sole. Soprattutto nel processo di educazione dei propri figli. Ci tolgono questo, non sarà più possibile per i nostri figli fare queste attività da altre parti”.

DELIBERA 140, VENERDÌ PROTESTA ASSOCIAZIONI IN CAMPIDOGLIO

Saranno tanti e rumorosi al Campidoglio, per protestare contro lo sfratto deciso dal Comune di Roma. Sono le 73 associazioni culturali colpite dalla scure della delibera 140 che intende riorganizzare il patrimonio immobiliare capitolino. “Saremo in piazza al Campidoglio per dimostrare il nostro dissenso- ha detto Giancarlo Gardini, presidente dell’Associazione culturale Torraccia- Ci sarà anche la Scuola popolare di musica di Testaccio. La decisione presa dal Comune di Roma penalizza le realtà culturali e sociali della nostra città”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it