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BOLOGNA – Il sindacato dei giornalisti dell’Emilia-Romagna insorge contro il sindaco di Calderara di Reno, Giampiero Falzone, per la decisione di licenziare il giornalista che lavora all’ufficio stampa del Comune alle porte di Bologna. L’Aser chiede anche di “reintegrare subito il giornalista“, licenziato “adducendo motivazioni pretestuose (il non invio di una mail e la non pubblicazione di un’ordinanza), sfruttando in pieno le normative (contestabilissime) del cosiddetto articolo 90 del decreto legislativo 267/2000″. Il collega, spiega il sindacato, “era impiegato nel Comune dal 2019 ma con contratti a termine e una retribuzione a nostro parere non commisurata all’impegno e all’inquadramento professionale, quindi in una situazione precaria e di ‘sudditanza’, visto che l’incarico fiduciario permetteva appunto un’ampia libertà di manovra verso di lui a fronte di minimi diritti”.
L’Aser ritiene che “i giornalisti che lavorano negli uffici stampa pubblici debbano essere tutti a tempo indeterminato, assunti attraverso un concorso pubblico, visto anche il ruolo delicato che ricoprono”. E comunque, “prima di agire in maniera così brutale, il sindaco avrebbe dovuto avere un confronto con lui sulle presunte mancanze o avviare un iter disciplinare nel quale fosse concesso al giornalista di difendersi ed esprimere le proprie ragioni”. Questo “non è avvenuto e il professionista si ritrova ora senza lavoro e con una famiglia da mantenere”. Perciò l’Aser chiede al sindaco di Calderara di “reintegrare subito il collega al lavoro e auspichiamo anche un intervento dell’Anci, con la quale abbiamo firmato un protocollo sia nazionale che regionale relativo agli uffici stampa e alle tutele che devono essere garantite a chi ci lavora, i giornalisti”. Il sindacato si dice anche disponibile a difendere il collega in tutte le sedi e lo farà con convinzione”.
Replica con durezza il sindaco di Calderara, Giampiero Falzone, alla ‘censura’ ricevuta oggi da Aser, il sindacato della stampa dell’Emilia-Romagna, per la decisione di licenziare il giornalista dell’ufficio stampa del Comune del bolognese. E tira dritto. “Le parole di Aser circa la presunta pretestuosità delle mie motivazioni- afferma Falzone- la non commisurata retribuzione all’impegno e all’inquadramento professionale, e la ‘sudditanza’ del dipendente, lasciano il tempo che trovano. Aser non mi ha mai contattato per conoscere i fatti e ha basato le proprie gravi affermazioni pubbliche sul racconto di parte. Questo è già abbastanza per non replicare nel merito, replica che l’amministrazione è evidentemente pronta a fare davanti a un giudice”. Ad ogni modo, aggiunge Falzone, “è bene chiarire che il contratto di lavoro era di natura fiduciaria e con profilo di istruttore amministrativo, non di giornalista, tanto che per l’assunzione l’interessato non ha sostenuto alcuna prova concorsuale, ma è stato chiamato direttamente dal sottoscritto per motivi fiduciari. Sempre per motivi fiduciari, come previsto dal contratto, si è provveduto alla revoca dello stesso”. Per il sindaco di Calderara, “la ruvidità delle parole contenute nel comunicato di Aser stridono con la logica dei fatti perché esprimono doglianza quando l’incarico cessa ma non altrettanta doglianza quando l’incarico è stato assegnato. Assegnazione e revoca avvenute unicamente per ragioni fiduciarie”.
“Le dichiarazioni del sindaco di Calderara di Reno “sono alquanto gravi, perché ammette alcune pesanti irregolarità”. A dirlo è l’Aser, l’associazione stampa Emilia-Romagna, che controreplica così a Giampiero Falzone. Innanzitutto, sottolinea il sindacato, “lo stesso primo cittadino spiega che ‘il contratto di lavoro era di natura fiduciaria e con profilo di istruttore amministrativo, non di giornalista’, di fatto ammettendo che aveva inquadrato irregolarmente un professionista al quale faceva svolgere insieme l’attività di portavoce e di addetto stampa, in netto contrasto con quanto prevede la legge 150/2000“. Non solo. “In base al contratto nazionale di lavoro del comparto funzioni locali- sottolinea l’Aser- i giornalisti operanti negli uffici stampa dei Comuni devono essere inquadrati nel relativo profilo ‘specialista nei rapporti coi media, giornalista pubblico’ e collocati nello specifico ‘settore informazione’ e in categoria D, considerato inoltre che qui si tratta di un iscritto all’elenco dei professionisti”. Tra l’altro, rimarca l’associazione stampa Emilia-Romagna, “è tutto indicato in un protocollo firmato a livello nazionale e regionale da Anci, Aser e Ordine dei giornalisti”.
Il sindacato ricorda inoltre che “nel diritto del lavoro il fatto prevale sulla forma contrattuale: il giornalista svolgeva il suo lavoro di giornalista quotidianamente ed è per questo che andava considerato e inquadrato”. L’Aser precisa poi che simili critiche “le avremmo sollevate anche al momento dell’assunzione visto appunto le gravi mancanze che si presentavano nel contratto proposto al collega. Ribadiamo quindi la nostra richiesta a ritirare il licenziamento, confermiamo che difenderemo il collega in ogni sede e chiediamo infine un intervento ufficiale del presidente regionale dell’Anci, Marco Panieri, in quanto Anci ha sottoscritto un protocollo di fatto sconfessato dal suo collega di Calderara di Reno”.
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