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Coronavirus, caso sospetto per italiano rientrato da Wuhan. Stabili i pazienti cinesi allo Spallanzani

Uno dei 56 italiani rimpatriati positivo ai test e trasportato allo Spallanzani. I coniugi cinesi in terapia intensia, ma parte la cura sperimentale

Pubblicato:06-02-2020 12:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:57

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ROMA – “Nell’ambito delle misure di controllo definite per i 56 italiani rimpatriati dalla zona di Wuhan in Cina, ed attualmente in isolamento nella città militare della Cecchignola a Roma, le analisi condotte sui tamponi hanno evidenziato questa mattina un sospetto di Coronavirus 2019-nCoV“. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero della Salute.

“Conseguentemente- prosegue la nota- sono stati decisi ulteriori accertamenti che verranno eseguiti sul soggetto che verrà trasferito e posto in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma“.

SPALLANZANI: “ESAMI ANCORA IN CORSO SU PAZIENTE CECCHIGNOLA”

“Il soggetto appartenente al gruppo dei connazionali rimpatriati dall’Unità di crisi del Ministero degli Esteri ed ospitata nella struttura dedicata della Cecchignola è arrivato in questo istituto alle ore 14 circa con sospetta positività al nuovo Coronavirus. Il paziente in buone condizioni generali presentava un modesto rialzo termico. Gli accertamenti sono ancora in corso”. Così in un comunicato la Direzione Sanitaria dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.


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SPALLANZANI: INVARIATE CONDIZIONI CLINICHE COPPIA CINESI, IN CORSO TERAPIA SPERIMENTALE

I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo Coronavirus, continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva dello Spallanzani. Le loro condizioni cliniche restano invariate, con parametri emodinamici stabili. La prognosi è tuttora riservata. È quanto si legge sull’ultimo bollettino medico diffuso dall’Istituto nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

I due pazienti cinesi, si legge ancora nell’ultimo bollettino medico, ricevono dallo scorso 4 febbraio una terapia antivirale sperimentale.

“Tali farmaci- si legge nella nota- sono indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili. Il lopinavir/ritonavir è un antivirale comunemente utilizzato per l’infezione da HIV, che mostra attività antivirale anche sui Coronavirus. Il remdesivir è stato ottenuto grazie alla disponibilità dell’azienda farmaceutica produttrice, attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all’impegno del Comitato Etico del nostro Istituto, dell’AIFA, delle dogane, e dell’USMAF di Milano Malpensa”.

Il remdesivir è un antivirale “già utilizzato per la malattia da virus Ebola– si legge infine nel bollettino- ed è potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo Coronavirus”.

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SPALLANZANI: AD ORA RICOVERATI 9 PAZIENTI, 32 PERSONE DIMESSE

Allo Spallanzani di Roma sono “tutt’ora ricoverati 9 pazienti: 2 sono i casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva); 4 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo Coronavirus in attesa di risultato; 3 sono pazienti che, risultati negativi al test per il nuovo Coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici”.

L’ospedale aggiunge che “sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione 41 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo Coronavirus. Di questi, 32 risultati negativi al test sono stati dimessi“.

“Le 20 persone asintomatiche tuttora in quarantena- si legge ancora nel bollettino medico- sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni”.

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