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ROMA – Il leader della Lega e il proconsole ‘grillino’ continuano a litigare e a farsi i dispetti? Non si sa mai, meglio piazzarsi alla Consob, porto sicuro per i prossimi anni, avrà pensato Paolo Savona, che ha lasciato di gran carriera il suo ministero. Salvini e Di Maio sono in campagna elettorale perenne. Devono acchiappare i voti e rassicurare i rispettivi bacini (e interessi) elettorali. Un gioco delle parti che arriverà fino alle prossime elezioni europee di fine maggio… salvo imprevisti.
Eh sì, perché dai e dai, alla fine può anche capitare che il gioco sfugga di mano e che si trasformi in vera e propria crisi (di governo). L’ultima, fatta dai ‘grillini’, è quella di aver consegnato il rapporto sulla Tav, tutto negativo, alla controparte francese e non all’alleato di governo. Salvini non ne sapeva nulla. Ma alla fine che doveva aspettarsi? Il «no» alla Tav è la battaglia sacra per i ‘grillini’.
La partita, tra due schieramenti, andrà avanti a colpi di accuse e accordi rinnovati. Fino alle prossime elezioni europee. Se lì Capitan Salvini uscirà come il primo della lista, allora la partita cambierà, con il leader della Lega al posto dell’avvocato Conte. E Di Maio? Magari potrebbe puntare alla ‘staffetta’.
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