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Come è andata la visita di Erdogan in Italia

Al centro degli incontri i diritti civili e la situazione in Siria

Pubblicato:06-02-2018 08:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:26
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ROMA – Non un sorriso nelle foto che immortalano il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel corso della sua visita in Italia. Troppo ingombrante il carico di contestazioni che Erdogan si porta appresso, dal rispetto dei diritti civili e politici in Turchia, alla gestione della frontiera siriana. Incontri contenuti anche nei tempi. Meno di un’ora dura quello con Papa Francesco.
Accompagnato dalla moglie e da una delegazione di circa 20 persone, Erdogan compie la prima visita di un capo di stato di Ankara in Vaticano da 59 anni. Tra i doni del Papa l’enciclica Laudato si e un medaglione raffigurante un angelo, “l’angelo della pace che strangola il demone della guerra, simbolo di un mondo basato sulla pace e sulla giustizia”.
Una nota del Vaticano spiega che al centro del dialogo tra il pontefice e il capo dello Stato turco c’è stata la questione di Gerusalemme e la situazione in Medio Oriente. Entrambi sottolineano il bisogno di promuovere la pace e la stabilità nella regione attraverso il dialogo e il negoziato, nel rispetto dei diritti dell’Uomo e del diritto internazionale. Le relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Turchia e la situazione del Paese, a partire dalla condizione della Comunità cattolica, dell’impegno di accoglienza dei profughi e delle sfide ad esso collegate, gli altri temi oggetto dell’incontro.
Erdogan ha incontrato poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano. Colloquio definito dal Colle dal tono rispettoso e franco sulla situazione in Siria e in Libia e sulla questione del rispetto dei diritti umani. Tema su cui il Capo dello Stato ha ribadito le posizioni dell’Italia e dell’Unione europea, mentre Erdogan ha difeso i propri punti di vista.
Nel pomeriggio di ieri, mentre il centro di Roma veniva massicciamente blindato dalle forze di polizia, il faccia a faccia tra il presidente turco e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi. Poco piu’ di un’ora di colloquio definito da fonti di palazzo Chigi lungo e franco, centrato sui rapporti economici fra i due paesi, sulle relazioni tra UE e Turchia, sulla questione siriana, sul tema migratorio e sulla situazione in Libia e sulla lotta al terrorismo. Ma al centro del faccia a faccia c’e’ stata anche la situazione dei diritti civili, anche in relazione al lavoro dei giornalisti e alle attività delle Ong. Del resto, a salutare Erdogan al suo arrivo a Palazzo Chigi, un picchetto d’onore dei Lancieri di Montebello in cui spiccava in prima fila una donna in divisa. Segno di una distanza tangibile.

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