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Verdi: “Autorizzate nuove trivelle senza procedura di Via”

ROMA - "Non solo Di Maio ha disatteso tutte le promesse fatte in campagna elettorale di 'fermare le trivellazioni', non

Pubblicato:06-01-2019 11:32
Ultimo aggiornamento:06-01-2019 11:32

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ROMA – “Non solo Di Maio ha disatteso tutte le promesse fatte in campagna elettorale di ‘fermare le trivellazioni’, non solo ne sono state concesse nuove proprio dal ministero del vicepremier del M5S, ma addirittura lo si è fatto senza realizzare le Valutazioni di impatto ambientale“. Lo denuncia Angelo Bonelli dell’esecutivo dei Verdi, che ieri ha reso noto l’ok da parte del Mise a tre nuovi permessi di ricerca petrolifera nel mar Ionio su una superficie complessiva di 2200 chilometri quadrati a favore della società americana Global Med Llc, con sede legale in Colorado, Usa. 

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Sì all’Air gun, tecnica rumorosa e controversa

La ricerca– prosegue Bonelli- autorizza l’uso dell’air gun, le bombe d’aria e sonore, che provocano danni ai fondali e alla fauna ittica: è il regalo di Luigi Di Maio alla Puglia e alla Basilicata dopo Ilva e le autorizzazioni alla Shell rilasciate dal ministero dell’ambiente”.


A rendere ancora più grave il quadro, per Bonelli, è il fatto che per queste autorizzazioni (pubblicate sul bollettino ufficiale degli idrocarburi il 31 dicembre 2018) non sia stata seguita la procedura di Via, che prevede l’autorizzazione ambientale. Bonelli spiega: “Forse il M5S finge di non sapere, o non sa ed è ancora più grave, che la Via, ai sensi del d.lgs 152/2006 (ante D.Lgs. 104/2017) e s.m.i Articolo 6 comma 7, in questi casi è obbligatoria, che in particolar modo nell’Allegato II alla Parte Seconda (Progetti soggetti a VIA di competenza statale) specifica che è sottoposta a Via la ‘7) Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi’ sulla terraferma e in mare. A maggior ragione quando si tratti di permessi di ricerca, come i tre autorizzati dal ministero dello Sviluppo economico nei giorni scorsi”.

Gravi danni dalla tecnica Air gun, ma il Mise la valorizza

A detta della Convenzione sulla diversità biologica (CBD) e dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) la tecnica dell’Air Gun, ad aria compressa e molto rumorosa, è controversa e causerebbe alto impatto con effetti negativi del rumore sottomarino di origine antropica sui cetacei e sugli ecosistemi marini- prosegue-. Ma invece nelle autorizzazioni il ministero specifica che ‘l’Airgun è ad oggi considerata la tecnica più efficace per lo studio delle caratteristiche geologiche del sottosuolo marino, non solo ai fini della ricerca di idrocarburi ma anche a scopi scientifici e di protezione civile’. Tra l’altro addirittura i decreti autorizzativi del Mise valorizzano l’uso dell’air gun“. 

Ok anche a nuova coltivazione (e proroga) a Ravenna, dove si rischia abbassamento suolo

“Ma la cosa incredibile- prosegue Angelo Bonelli dell’esecutivo dei Verdi- è che tra le concessioni di coltivazione di idrocarburi autorizzate dal ministero di Di Maio, ce ne siano due, una nuova e una proroga di una vecchia scaduta da tempo, in Romagna. Precisamente in provincia di Ravenna, negli stessi luoghi dove gli scienziati hanno stabilito che trivellare e prelevare idrocarburi peggiorerà il problema della subsidenza, cioè l’abbassamento del suolo“.

“Perchè il ministro Costa non è intervenuto?”

E allora “perché alla presenza di una metodica così impattante per gli ecosistemi marini e per un sottosuolo con grossi problemi come quello romagnolo il ministro Costa non è ancora intervenuto bloccando le nuove concessioni, che addirittura bypassano la Via? Qui si dimentica completamente il principio giuridico ‘Tempus regit actum’, ovvero l’atto è regolato dalla legge vigente (nel momento in cui è posto in essere)”, conclude Bonelli.

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