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ROMA – Il Movimento 5 stelle denuncia il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha firmato il decreto di uccisione dell’orso M91 Trento nella notte tra l’1 e il 2 dicembre scorso.
L’esposto è stato depositato al comando provinciale carabinieri in Piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma, da Sergio Costa, Carmen Di Lauro, Susanna Cherchi e Gisella Naturale.
“Basta morti, è una mattanza”, dicono all’uscita. Spiega Costa: “Oggi abbiamo depositato la denuncia per l’omicidio dell’Orso M91 avvenuto pochi giorni fa, una morte determinata dal presidente Fugatti in modo assurdo, atroce e senza ragione. E quindi noi abbiamo denunciato penalmente il presidente Fugatti”.
L’ex ministro all’Ambiente aggiunge: “Rivolgiamo un appello a tutte le associazioni animaliste e ambientaliste, a tutti i comitati, a tutti i singoli cittadini. Noi abbiamo denunciato il presidente della Provincia Autonoma di Trento per la mattanza orsi, unitevi a questa denuncia, andate in un comando dei carabinieri a depositare una denuncia anche voi. Sono denunce che si abbineranno alla nostra e daranno più forza a noi che stiamo combattendo questa battaglia”.
Gli esponenti M5s hanno inoltre inviato una lettera (firmata da Alessandro Caramiello e Ilaria Fontana) a Bruxelles alla Commissaria all’Ambiente Jessika Roswall per chiedere una verifica ispettiva per prevenire eventuali infrazioni spiegando che l’orso M91 è “un esemplare di orso bruno euroasiatico (Ursus arctos arctos), specie particolarmente protetta ai sensi della normativa vigente”.
La misura, si legge nella lettera, “è stata giustificata dalla presunta pericolosità che, in esito ad un monitoraggio effettuato anche per effetto di un radio collare, l’animale avrebbe dimostrato per la sua tendenza ad avvicinarsi ad esseri umani, centri abitati. Le motivazioni addotte a sostegno di tale decisione non appaiono tuttavia convincenti, né sotto il profilo strettamente giuridico né con riferimento alla ricostruzione della situazione fattuale, e presentano profili di evidente contrasto con la disciplina di cui alla direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna”.
Sergio Costa, assieme a Carmen Di Lauro, Susanna Cherchi e Gisella Naturale, aggiunge che i parlamentari M5s sono “disponibili ad essere ascoltati anche dalla Procura della Repubblica di Trento” per esporre i fatti.
Nella denuncia depositata presso i carabinieri di Piazza San Lorenzo in Lucina ricostruiscono gli eventi: “Sabato 30 novembre 2024 il presidente della provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, a giudizio degli scriventi, con la deliberata volontà di impedire alcun tipo di intervento presso la giustizia amministrativa che ne compromettesse l’esito, ha firmato il decreto di uccisione dell’orso ‘M91’ che nei mesi scorsi era stato catturato per essere ‘radiocollarato’ e che nell’aprile 2024 aveva seguito un uomo nei boschi di Molveno; l’abbattimento viene motivato dal Presidente Fugatti perché ‘negli ormai sette mesi trascorsi dall’inizio del monitoraggio intensivo sull’orso M91, ha trovato costante conferma la confidenza dell’esemplare, concretizzatasi in almeno 16 occasioni nelle quali l’orso in questione è stato segnalato in centri residenziali o nelle immediate vicinanze di abitazioni’; poche ore dopo l’emanazione del decreto, domenica 1° dicembre 2024, il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento ha provveduto a uccidere l’orso, grazie alla geolocalizzazione del radiocollare che ha consentito di individuare e ammazzare un animale assolutamente inoffensivo, visto che risultava essere appena andato in letargo; il giovane orso, di circa due anni d’età, era stato coinvolto ad aprile in un incontro con un turista a monte di Molveno, sull’altipiano della Paganella dove, nonostante le numerose provocazioni subite dall’uomo, non ultimi un lancio di pietre e minacce con un bastone, non aveva avuto alcuna reazione aggressiva; nonostante queste evidenze, che dimostrano la non pericolosità dell’orso, nei mesi successivi è stato catturato e radiocollarato, nonché dotato di marche auricolari per renderne ancora più facile e immediata l’individuazione”.
L’orso M91 – ricordano nella denuncia contro Fugatti Sergio Costa, Carmen Di Lauro, Susanna Cherchi e Gisella Naturale – “era accusato di frequentare con assiduità le zone antropizzate, ma in più occasioni è stato individuato mentre si nutriva da cassonetti non protetti, ossia non conformi alle previsioni del Pacobace (Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali), riportando la responsabilità della ‘confidenza’ dell’animale sull’amministrazione provinciale, evidentemente incapace di gestire l’attuazione di un progetto voluto dalla stessa provincia di Trento nonché il rapporto con la fauna selvatica; in realtà la stessa provincia aveva affermato che ‘non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di questo esemplare, né da parte dei genitori’, elemento che da solo è già sufficiente a mettere in dubbio la sua pericolosità, come precisa lo stesso Pacobace, che afferma che ‘per definire un orso problematico è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali’; in sostanza il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, non ha fatto altro che proseguire una politica feroce, spietata e insensata ai danni di una specie protetta, che appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato, il cui reinserimento era stato voluto proprio dalla Provincia di Trento, utilizzando risorse pubbliche”.
Tra gli elementi di valutazione giuridica, che secondo M5s configurano la “colpevole responsabilità” di Fugatti, viene citata “la recente modifica della Carta Costituzionale, la quale, all’articolo 9, nella parte dedicata ai principi fondamentali, affida allo Stato il compito di disciplinare con legge di rango primario la tutela degli animali, sottoponendo l’eventuale uccisione degli animali alla rigida previsione della legge dello Stato”. Si ricorda inoltre, in materia di tutela degli animali, “la recente introduzione, con l’approvazione della legge 20 luglio 2004, n. 189, nel libro II del codice penale, del Titolo IX bis, dedicato ai ‘Delitti contro il sentimento per gli animali’, che comprende l’articolo 544-bis che punisce con la reclusione da 4 mesi a 2 anni l’immotivata uccisione di un animale”.
I parlamentari M5s chiedono quindi alla Procura di Trento “di valutare l’opportunità di svolgere adeguati approfondimenti per ricostruire forma e modalità dell’azione amministrativa che ha portato all’uccisione dell’orso denominato M91, al fine di valutare la presenza di comportamenti illeciti o omissivi sotto il profilo gestionale ed amministrativo, nonché di verificare se la decisione assunta dal Presidente Maurizio Fugatti possa in qualche misura configurare una violazione delle citate disposizioni in materia di tutela degli ecosistemi e degli animali, nonché – in particolar modo – dell’articolo 544-bis del Codice Penale, in merito al quale non si ravvede la presenza di un reale ‘stato di necessità’, quale esimente rispetto al citato reato”.
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