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ROMA – Il 2 dicembre del 2016 Giulia è stata travolta e uccisa da un’auto mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali per andare a prendere l’autobus che l’avrebbe portata a scuola. “Era quasi arrivata, mancava un metro e sarebbe stata dall’altra parte della strada”, racconta Silvio Buttazzoni, papà di Giulia e sostituto commissario della Polizia di Stato. La ragazza aveva solo 15 anni. In media, nel 2023, secondo i dati Istat sugli incidenti stradali, si sono registrate 8 vittime e 615 feriti al giorno. Numeri ancora troppo alti, numeri dietro i quali ci sono giovani vite interrotte e famiglie spezzate, per sempre. Tanti i ragazzi come Giulia che ogni giorno perdono la vita. Per questo il papà, Silvio, è stato scelto come testimonial per raccontare la sua storia nei due spot della nuova campagna della Polizia di Stato per la sicurezza stradale: ‘Fermiamo questa strage’.
Realizzati in collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, gli spot saranno diffusi sui canali televisivi della Rai e sulle piattaforme social.
“Attraverso la voce di Silvio, che narra la sua storia senza rabbia ma con il dolore per una morte inaccettabile che non deve ripetersi per nessun altro, la Polizia di Stato ricorda come sia di fondamentale importanza, quando si è alla guida, rispettare le regole ed essere prudenti- si legge sul sito del ministero dell’Interno nella presentazione degli spot- Un monito di cui sono testimoni anche le operatrici e gli operatori della Polizia stradale, sempre in prima linea quando accade un sinistro e a loro volta vittime di chi alla guida non rispetta le più basilari norme di comportamento: 376 sono quelli deceduti in servizio, fino ad oggi, per questa causa”.
Il punto centrale della riflessione è che gli incidenti stradali possono essere evitati solo se ciascuno fa la sua parte. Per questo Silvio chiude lo spot lanciando un appello: “Per favore guidate con prudenza”.
“Fermiamo questa strage” è il claim della campagna. “La Polizia di Stato mette in campo tutte le risorse disponibili per evitare gli incidenti stradali e contrastare le condotte di guida rischiose attraverso i controlli su strada, le tecnologie da remoto e le numerose campagne di sicurezza stradale- scrive la Polizia di Stato- Le donne e gli uomini in divisa intervengono per primi sugli incidenti stradali. Soccorrono le persone coinvolte, ricostruiscono le responsabilità e cercano di trovare le parole giuste per comunicare un grande dolore, che forse si sarebbe potuto evitare. I poliziotti tornano a casa portando con sé una parte di quella tragica sofferenza. Non si abituano mai a quel dolore nonostante l’esperienza e la formazione”. Un dolore che Silvio ha vissuto prima come poliziotto della Stradale, poi in prima persona come padre e che, con questa campagna, vorrebbe evitare ad altre famiglie.
Secondo le stime preliminari fornite dall’Istat, nel semestre gennaio-giugno 2024 si è registrato, rispetto allo stesso periodo del 2023, un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (80.057; +0,9%), dei feriti (107.643; +0,5%) e delle vittime entro il trentesimo giorno (1.429; +4,0%). Nel confronto con i primi sei mesi del 2019, anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030 dalla Commissione Europea con il programma ‘Road safety policy framework 2021-2030’ (riduzione del 50% del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030), si rileva ancora un calo per gli incidenti stradali (-4,3%), i feriti (-8,0%) e i deceduti (-6,8%). L’aumento dei morti in incidenti stradali registrato nei primi sei mesi del 2024, allontana, però, l’Italia dagli obiettivi europei fissati. Nel confronto con il primo semestre 2023, le vittime diminuiscono sulle autostrade (-13,9%), aumentano, invece, sulle strade urbane (+7,9%) e sulle strade extraurbane (+1,0%). Rispetto ai primi sei mesi del 2019, nel primo semestre 2024 le vittime registrano una diminuzione significativa, ancora, sulle autostrade (-31,9%) e più contenuta sulle strade extraurbane (-4,2%), mentre sulle strade urbane si stima un aumento pari all’1,1%.
Dal confronto dei valori registrati nei singoli semestri rispetto al 2001, l’Istat osserva una costante diminuzione nel corso di oltre 20 anni e una diminuzione delle vittime pari al 56,5% rispetto al 2001.
La seconda decade 2011-2020 presenta valori più oscillanti nel tempo, con aumenti e diminuzioni alternati. Con riferimento al nuovo decennio 2021-2030, il percorso sembra essere iniziato con difficoltà, la variazione percentuale delle vittime nel 2024 è pari a solo -6,8%, rispetto al valore di riferimento del 2019, l’obiettivo è il raggiungimento del dimezzamento delle vittime entro il 2030.
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