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Il concorrente alla “Corrida”, lo studente no vax e il tenore tra i neonazisti pronti a colpire Meloni

Chi sono alcuni degli indagati del gruppo eversivo finito nell'inchiesta Digos di Bologna: per gli inquirenti pianificavano un attentato contro la Premier

Pubblicato:05-12-2024 11:44
Ultimo aggiornamento:05-12-2024 11:47

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BOLOGNA – Ha cantato “In alto mare” di Loredana Berté sul palco de “La Corrida“, Salvatore Nicotra, 45 anni, soprannominato “l’istruttore”: lui è uno dei principali indagati – agli arresti da ieri- nell’inchiesta della Digos di Bologna, coordinata dalla Procura, sul gruppo suprematista e neonazista chiamato prima Werwolf Division e poi Divisione Nuova Alba. Poi, nell’elenco degli inquirenti, spuntano anche il tenore 76enne Giuseppe “Joe” Fallisi, e  Valerio Tellenio, 22 anni, ex studente no vax che si era incatenato al banco dell’istituto superiore che frequentava a Fano, durante l’era covid, perchè si rifiutava di indossare la mascherina.

L’INCHIESTA

I tre sono finiti in carcere insieme ad altri nove nell’inchiesta della Digos di Bologna, coordinata dalla Procura, sul gruppo suprematista e neonazista chiamato prima Werwolf Division e poi Divisione Nuova Alba. Gli indatati sono 25, in totale, tra i 19 e 76 anni, per i quali è stata disposta ieri la perquisizione personale, locale e informatica. Sono 12, invece, quelli raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere nell’indagine della Polizia, tra i quali figurano appunto anche Nicotra, Fallisi, Tellenio, come presunti appartenenti alla cellula neonazista sparsi lungo lo Stivale: Tellenio è l’unico della provincia di Pesaro Urbino, cinque sono del Bolognese, altri sono di Milano, Vicenza, Palermo, Pescara, Bari. Le perquisizioni nei confronti degli indagati- in ben 17 Province da nord a sud Italia- hanno portato al sequestro non solo di cimelibandiere e materiale con simboli nazisti o neofascisti, ma anche coltelli katane nonché armi da sparo. L’organizzazione era attiva “anche in rete sulla
piattaforma Telegram ‘Werwolf Division'”. L’accusa rivolta dagli inquirenti è quella di avere “promosso, organizzato e preso parte” adiun’associazione che “mirava a sovvertire l’attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni”.

LA PIANIFICAZIONE DELL’ATTENTATO A MELONI

Tra le contestazioni più gravi e inquietanti mosse al gruppo c’è la “preparazione di gravi attentati”, come riportato oggi nelle principali testate nazionali, anche nei confronti della premier Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum, Klaus Schwab. L’idea di colpire la presidente del Consiglio emerge da conversazioni agli atti, risalenti al 2023, quando alcuni indagati hanno discusso tra loro più volte di Meloni, definendola tra l’altro una “fascista che perseguita i fascisti”.


Nei dialoghi si parlava persino di sopralluoghi nelle vicinanze di Palazzo Chigi e Montecitorio per studiare le modalità con cui compiere un possibile attentato: “C’è un albergo davanti al Parlamento – è uno dei dialoghi intercettati – da lì puoi sparare dall’alto”. Per il Gip Nadia Buttelli, il progetto eversivo con la presidente del Consiglio nel mirino, non era assolutamente “campato per aria”: si pianificava infatti la formazione e l’addestramento di “guerriglieri”, si ricercavano armi sul web, istigando altri nazisti a prepararsi acquistando armi. Le accuse riguardano, infatti, “attività di propaganda, proselitismo e predisposizione di azioni violente, come l’epurazione dei traditori del movimento”.

IL CANTO, LA SCRITTURA, LA LOTTA NO VAX: LE “PASSIONI” DI NICOTRA, FALLISI E TELLENIO

Tra i personaggi coinvolti nell’inchiesta incuriosiscono i trascorsi di alcuni di loro. A partire da Nicotra che alternava l’attività eversiva alle sue passioni più ‘leggere’ come il canto e le partecipazioni televisive. Non si è visto in televisione solo a “La Corrida” con Carlo Conti, è stato anche un ex concorrente di “Avanti un Altro“, trasmissione di Paolo Bonolis. Altra sua passione è la scrittura: suoi diversi romanzi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. Per vivere ha lavorato invece come receptionist e guardia giurata a una filiale di Unicredit di Bologna.

Il canto è la passione anche di Giuseppe Fallisi, tenore 76enne, pugliese nato a Milano, a cui viene contestato di essere l’amministratore di un gruppo Telegram. È anche autore di canzoni: tra le sue opere persino un testo che rende omaggio a Giuseppe Pinelli, il ferroviere ingiustamente accusato della strage di piazza Fontana e morto durante un interrogatorio nella Questura di Milano. Ma in curriculum Fallisi può vantare featuring con i rapper Two Fingers e Dargen D’Amico.

Tellenio invece aveva fatto parlare molto di sé nelle cronache marchigiane e non solo nel maggio 2021, quando da studente dell’istituto Olivetti di Fano – in pieno rigorismo pandemico-si era rifiutato di indossare la mascherina in classe, come imponevano le normative. Per non essere cacciato dalla scuola,si era incatenato al banco con il lucchetto della bici. Una protesta che ha fatto molto discutere: la scuola aveva chiamato i carabinieri, poi era giunta anche l’ambulanza e lo studente allora 18enne finì addirittura ricoverato in Tso al reparto di psichiatria nell’ospedale pesarese a Muraglia. Era anche finito sotto processo per interruzione di pubblico servizio, ma dall’accusa è stato assolto l’anno scorso.

COINVOLTI ANCHE MINORENNI

Tra gli indagati anche due minorenni: all’associazione viene infatti contestato anche di aver coinvolto e istigato nell’attività illecita ragazzi non ancora 18enni. Secondo le indagini sono entrati in contatto anche con un 14enne non identificato che, quando si è accorto che si parlava di armi e attività terroristiche, non ha più voluto essere coinvolto.

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