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Il caso Lombardelli e la batosta su Merola. “Devo rivedere le spese private..”

Merola ha spiegato di aver appena pagato di tasca propria il risarcimento stabilito dalla Corte dei conti per la nomina di Lombardelli

Pubblicato:05-12-2017 18:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:57

virginio merola sindaco bologna
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BOLOGNA – C’è la condanna per la nomina di Marco Lombardelli a capo di gabinetto, nello scorso mandato, dietro la scelta di Virginio Merola sui contributi da versare al Pd. Questa la spiegazione fornita dallo stesso Merola: la decisione di sospendere i versamenti mensili deriva dalla necessità di “rivedere le mie spese private” dopo aver pagato, in un’unica soluzione, la condanna pecuniaria. “Vista l’evoluzione che ha avuto la notizia della mia scelta di sospendere il versamento della quota mensile al Pd- dichiara il primo cittadino- fornisco un ulteriore e, spero, esaustivo chiarimento. Avrei preferito non entrare nei dettagli di questa vicenda, e per questo mi ero limitato a parlare di ragioni personali, anche per il dovuto rispetto alle persone coinvolte”.

“HO APPENA PAGATO DI TASCA MIA LA SOMMA PER LA CONDANNA”

Detto ciò, Merola a questo punto spiega: “Come è noto, la Corte dei conti mi ha condannato per la nomina di Lombardelli a Capo di gabinetto. Una condanna pecuniaria che ho appena pagato di tasca mia in un’unica soluzione”. Per questo motivo “ho la necessità di rivedere le mie spese private”, aggiunge il sindaco, specificando di aver “già dichiarato che non verrò meno agli impegni con il Pd e di questo avevo informato ieri sera il segretario della Federazione”, Francesco Critelli. Ora, “prendo atto delle affermazioni successive del tesoriere” Gianni Grazia “e lo rassicuro, come ho già anticipato in una dichiarazione di stamane- sottolinea Merola- che mi atterrò alle sue richieste”. Questo, chiosa Merola, “sperando solo che non prevedano contributi mensili”.

La condanna per il caso Lombardelli è diventata definitiva la scorsa estate, quando la terza sezione centrale d’appello della Corte dei conti ha confermato la sentenza emessa nel novembre del 2014 dalla Corte regionale dell’Emilia-Romagna, che aveva stabilito un esborso di 30.000 euro: il 60% in capo a Merola e il 10% in capo ai dieci assessori di allora, il resto a carico di due dirigenti.


IL ‘CASO’ LOMBARDELLI

All’origine della condanna, la presentazione di un esposto che segnalava come Lombardelli fosse stato nominato Capo di gabinetto non avendo la laurea. In sede penale fu tutto archiviato, mentre in sede contabile Merola, assessori e dirigenti sono stati condannati per non aver motivato a sufficienza, nero su bianco, le competenze di Lombardelli. Dopo la condanna in appello, Merola fece sapere di non voler ricorrere in Cassazione, pagando quanto dovuto. Visti gli attacchi ricevuti sui social, poi, il sindaco specificò che a sborsare il denaro non sarebbe stata l’amministrazione: “Io pago di tasca mia, come gli assessori, un’assicurazione personale per questo genere di evenienze”, dichiarò Merola. Probabile che, però, in questo caso l’assicurazione non abbia coperto la multa, se oggi Merola spiega di aver “pagato di tasca mia in un’unica soluzione”. Circa un mese fa, con una variazione di bilancio Palazzo D’Accursio ha registrato (in entrata) proprio i 30.000 euro dovuti dai vari amministratori del primo mandato condannati per il caso Lombardelli.

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