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ROMA – Oggi, nella Sala Caduti di Nassiriya del Senato, è stata presentata la ricerca, condotta da Tecnè, sulla percezione delle politiche nazionali nel settore agroalimentare da parte dei lavoratori e delle imprese nei comparti agroindustriali di Italia, Francia e Polonia. Una ricerca nata con l’intento di approfondire le dinamiche, le sfide e le aspettative del settore agricolo in questi Paesi, fornendo una base conoscitiva solida per l’elaborazione di politiche agricole europee efficaci.
Dall’indagine emerge che le politiche del governo italiano sono percepite come efficaci dal 63,5% delle imprese, rispetto al 39,3% che valuta positivamente quelle europee. In Polonia la percentuale scende al 50,4%, mentre in Francia si attesta al 41,2% La concorrenza con produzioni agroalimentari extra-UE impatta fortemente il settore (89,6%), e viene percepita come sleale a causa dell’assenza di standard produttivi comuni, che rende difficile competere con prodotti a basso costo. Il settore richiede quindi una regolamentazione che garantisca parità di condizioni e principi di reciprocità.
La sostenibilità risulta un valore forte per le imprese agricole, con un livello di adesione percepita del 92%.
L’importanza di proteggere la tipicità italiana è evidenziata dal 96,3% degli intervistati, che ritiene fondamentale la tutela delle indicazioni geografiche (IGP, DOP, DOC). Inoltre, la protezione del marchio Made in Italy è prioritaria per il 97,5% delle imprese. Tuttavia, le preoccupazioni per i cambiamenti climatici sono elevate, coinvolgendo l’82% degli intervistati.
Sotto il governo Meloni, il 63,2% delle imprese ha percepito un miglioramento nel settore agroindustriale, con una valutazione positiva del 68,9% sulla protezione dai competitor extra-UE.
Tuttavia, solo il 34,9% ritiene che le politiche europee offrano una protezione sufficiente per le produzioni tipiche italiane.
Sul fronte dei lavoratori, per il 65,6% il principale problema è il basso salario, seguito da orari di lavoro estesi (57,4%). Le politiche del governo a sostegno del settore sono percepite positivamente dal 53,5% dei lavoratori italiani impiegati nel comparto agroalimentare, mentre il 70% valuta negativamente quelle europee. Solo il 40,3% dei lavoratori francesi ha una percezione positiva delle politiche del proprio governo, mentre in Polonia esprime un giudizio positivo il 49,3% dei lavoratori.
La concorrenza da parte di produttori esteri influisce sull’81,4% dei lavoratori, e solo il 51% trova soddisfacenti le condizioni di lavoro attuali. Nonostante ciò, l’alta qualità dei prodotti italiani e l’importanza delle certificazioni sono riconosciute rispettivamente dal 90% e dal 92,9% degli intervistati.
La trasparenza e la tracciabilità lungo la filiera agroalimentare risultano soddisfacenti per il 68,4% dei lavoratori. Tuttavia, l’immigrazione e il suo impatto sulla disponibilità di manodopera generano opinioni contrastanti, con una percezione negativa per il 60,3%. Rispetto al passato, il 55,1% dei lavoratori nota un miglioramento nelle politiche del governo, e la percezione del supporto alle esportazioni italiane è relativamente alta, anche rispetto a quella riscontrata in altri Paesi europei.
Nei tre Paesi analizzati l’immigrazione e il suo impatto sul settore agroindustriale hanno un peso significativo: Italia 73,2%, Francia 72,8%, Polonia 67,4%. Inoltre, le politiche UE risultano insufficienti a proteggere i piccoli produttori dalle sfide internazionali. Dall’analisi emerge come le azioni intraprese dal Governo italiano nel settore agro-industriale siano percepite in modo significativamente positivo, superando le percezioni di Francia e Polonia in molteplici aree chiave: dal supporto alle politiche agro-industriali alla promozione del marchio nazionale e prodotti tipici, fino alla protezione contro la concorrenza estera e al miglioramento percepito rispetto alle politiche passate. Questi risultati indicano un trend di approvazione che pone l’Italia in una posizione di leadership nel supporto e protezione del settore agro-industriale secondo la percezione sia dei lavoratori che delle aziende.
All’evento hanno preso parte il senatore Luca De Carlo, presidente della 9 Commissione ‘Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare’ del Senato della Repubblica, il presidente dell’Istituto di ricerca Tecnè, Carlo Buttaroni e l’onorevole Marco Cerreto, capogruppo FdI in commissione Agricoltura della Camera.
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