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NAPOLI – “Chiediamo che il Consiglio regionale discuta della nostra vertenza. Sappiamo che qualche consigliere ha preparato un ordine del giorno e speriamo che venga discusso in aula. Le priorità sono tante, ma per noi la priorità è il lavoro, sono i servizi che nel frattempo si sono indeboliti in maniera forte, sono le centinaia di pazienti che hanno perso i loro punti di riferimento e sono 300 persone che dal 31 ottobre non stanno più lavorando”. Così alla Dire Giacomo Smarrazzo, presidente del consorzio Gesco, durante il sit-in all’esterno della sede del Consiglio regionale della Campania dove era in corso una seduta con in discussione, tra l’altro, la pdl per recepire le modifiche alla legge sull’autonomia differenziata ed il terzo mandato.
Tra i manifestanti, circa 500, anche utenti e le loro famiglie che rivendicano la continuità nell’assistenza, per alcuni di loro trentennale. Presenti anche rappresentanti di altre organizzazioni sociali, da Legacoop Campania a Jonathan al Cnca, al mondo universitario e del terzo settore cittadino.
Dalla fine del mese scorso sono 300 le persone che hanno perso il lavoro per la decisione della Asl Napoli 1 Centro di concludere in anticipo il contratto per la gestione dei servizi psico-sociali e di assistenza per malati di Alzheimer, sofferenti psichici, anziani, persone con disabilità e persone con dipendenze scegliendo di assumere da graduatorie della Asl di Caserta e dall’Università Vanvitelli di Napoli.
“L’Asl Napoli 1 – spiega il fondatore di Gesco, Sergio D’Angelo – ha interrotto anticipatamente il contratto che aveva con Gesco, con un anno e mezzo di anticipo, distruggendo un modello di servizi che ci veniva invidiato in ogni angolo dell’Italia. L’Asl dalla sera alla mattina, non si sa sulla base di quali pressioni subite, ha deciso di sottoscrivere una convenzione con l’università Vanvitelli e con l’Asl di Caserta per ottenere da loro le due graduatorie residue degli idonei per assumere 300 operatori socio sanitari, causando il licenziamento di altrettanti lavoratori. La pazienza degli oss – aggiunge – è esaurita. Oggi in occasione di questa delicata seduta del Consiglio regionale, dove si discute del terzo mandato al presidente De Luca, chiediamo che il terzo mandato sia dato a noi, alla cooperazione sociale. Lo vogliamo per i nostri operatori, non possiamo più tollerare il silenzio della Regione e della Asl”.
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