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L’automazione industriale passa dal Friuli Venezia Giulia con Alfa sistemi e Idea Prototipi

In Friuli Venezia Giulia sono attive Alfa Sistemi e Idea Prototipi, due imprese che hanno fatto dell'automazione industriale uno strumento per qualità ed efficienza

Pubblicato:05-11-2024 11:04
Ultimo aggiornamento:05-11-2024 11:04
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ALFA SISTEMI
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UDINE – L’automazione dei sistemi produttivi passa dal Friuli Venezia Giulia con Alfa Sistemi e Idea Prototipi. Alfa Sistemi, azienda tecnologica friulana, sviluppa infatti linee guida per ottimizzare i processi produttivi nell’ambito dell’industria alimentare. Il focus è su tracciabilità, qualità, efficienza produttiva e legami con la Gdo. Il settore Food & Beverage in Italia risulta dinamico e costantemente in crescita e, al contempo, tra i più complessi. E’ infatti caratterizzato da un grande numero di aziende: 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti impegnati nella produzione e nella distribuzione di molteplici prodotti. Secondo gli ultimi dati di Federalimentare, nel 2023 il fatturato complessivo ha superato i 600 miliardi di euro: si tratta del 31,8% del Pil italiano. Tanta complessità necessita di una gestione capace di superare la sfida della competitività e il capo di gioco è l’It.

“Le filiere alimentari del Made in Italy- spiega infatti Marcello Burzi, senior manager e referente per l’industry food & beverage di Alfa Sistemi Group di Udine- rischiano di perdere valore. E in questo valore, oggi più che mai, a contare ci sono i dati. Solo con una gestione efficiente, veloce e ottimizzata dei sistemi informativi si resta competitivi. Del resto, questo settore industriale, per le piccole e medie imprese, è caratterizzato da margini medio-bassi e dal legame forte con i grandi distributori. Per rispondere alla richiesta di volumi alti, occorre abbracciare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica”.

ALFA SISTEMI

Burzi è l’esperto del settore per Alfa Sistemi, gruppo tech udinese fondato da Ferruccio Meroi che offre soluzioni applicative e di digital transformation, in artnership con Oracle. L’azienda ha sviluppato le linee guida per ottimizzare i processi in ambito food, i cui temi principali, come spiega Burzi, sono appunto “tracciabilità, qualità, efficienza produttiva e legami con la Grande distribuzione organizzata“.
Alfa Sistemi opera nel settore del digital manufacturing e dell’IoT (Internet of Things), con Tempestive, controllata di Pordenone, di recente acquisita in seno al gruppo. “Abbiamo disponibili soluzioni come i sistemi Mep (Manufacturing execution system) e Mom (Manufacturing operations management), che rendono più semplice monitorare ogni fase della produzione”.


Nel caso della tracciabilità è fondamentale anticipare, per tempo, le necessità del prossimo futuro. “Da gennaio 2025- sottolinea- sarà operativo il nuovo regolamento europeo che coinvolge soprattutto i produttori che usano materie prime come il cacao, la soia, l’olio di palma, il caffè. Sarà necessario che i produttori seguano protocolli specifici sulla provenienza di tali materie prime, assicurando di non sfruttare aree a rischio deforestazione. Nei prossimi mesi e anni, inoltre, sarà proprio la sostenibilità uno dei temi principali da seguire, visto che progressivamente i regolamenti europei e nazionali diventeranno pienamente operativi”.

“I sistemi gestionali che implementiamo- dice ancora- sono in grado di tracciare la filiera allargata: in questo modo i nostri clienti possono anticipare i requisiti normativi e differenziarsi sul mercato. Sul fronte della qualità, inoltre, è possibile includere nei sistemi gestionali anche i test e le campionature effettuate durante la ricezione merci e la produzione: un modo in più per qualificare e ottimizzare i processi interni e per assicurare operazioni rapide ed ineccepibili, come richiesto, ad esempio, dai rapporti contrattuali con la Gdo”.

Quando, infatti, un piccolo produttore – e il Made in Italy è formato proprio da micro-aziende territoriali e specializzate, spesso di nicchia – si interfaccia con i giganti della distribuzione, la complessità aumenta in ogni fase produttiva e distributiva. “Non basta più un sistema tradizionale- spiega sempre Burzi- perché occorre prendere decisioni veloci ed efficienti. Il piccolo produttore, insomma, deve comportarsi come un grande industriale manifatturiero, un interlocutore intenzionato a non sprecare mai valore. Sfide simili si pongono per la ristorazione collettiva, che nell’ambito alimentare è un comparto rilevante: le gare pubbliche e gli appalti privati diventano sempre più articolati e rigorosi. In questo caso occorre gestire la sicurezza alimentare, le ricette nelle decine di varianti, la qualità certificata delle materie prime, la costificazione e il pricing dei contratti. La complessità cresce continuamente”.

Per un settore così centrale nell’economia, e così prezioso anche a livello sociale, la chiave è agire utilizzando i dati e i sistemi informativi, per prendere le decisioni aziendali. Ne è convinto Marcello Burzi: “Le campagne di Industry 4.0 hanno migliorato la fabbrica con successo. Oggi che l’automatizzazione produttiva è realtà, i sistemiinformativi gestionali devono essere aggiornati proprio per garantire una piena integrazione tra la fabbrica e il back-office: devono procedere di pari passo. Solo così si può vincere la sfida della competitività”. La chiave è coniugare “giusta tecnologia e giusto partner”: non solo soluzioni avanzate ma supporto professionale, personalizzato e orientato alla crescita”.

L’automazione passa anche da una attività artigianale come la levigatura delle bare. E’ quanto accade a Idea Prototipi, azienda eccellente per l’automazione robotica e cobotica, chiamata all’utilizzo dei suoi strumenti, presso una azienda che leviga le bare di legno, per i defunti. “Può non essere un mestiere piacevole quello di levigare le bare di legno- spiega invece Massimo Agostini, fondatore di Idea Prototipi e antesignano dei cobot e robot in Italia, con il marchio Caibot- allora, interviene l’automa. Abbiamo lavorato sulla finezza e la rapidità dell’intervento dei nostri cobot per questo tipo di mansione. E siamo riusciti a raggiungere un grado di lavorazione molto buono’. La cobotica può essere applicata in numerosi campi, anche i più impensati. “Stabilito che la manualità umana non potrà mai essere sostituita del tutto, sopratutto quando parliamo di arte, o opere uniche, in casi in cui il cesello è per una bara, allora la mansione può venire accolta senza dubbio dal cobot, per una attività che si presenta ripetitiva e spesso logorante” afferma Agostini.

La semplicità e rapidità di programmazione, ne fanno strumenti flessibili pronti ad entrare in produzione e passare da un’attività ad un’altra in tempi molto rapidi. “Come ho sempre detto, il cobot non sostituirà mai l’uomo- conclude Agostini- daremo solo strumenti utili affinché l’uomo possa svolgere mansioni non più logoranti e ripetitive. Crediamo profondamente nella innovazione che passa anche dai nostri prodotti, per una maggiore competitività del nostro Paese”.

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