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L’intelligenza artificiale? Per il 39% degli italiani aiuta a prevenire le frodi

Lo studio della Visa dal titolo 'The future is here' conferma la fiducia verso le nuove applicazioni

Pubblicato:05-11-2024 10:55
Ultimo aggiornamento:05-11-2024 10:55

intelligenza artificiale
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MILANO – L’intelligenza artificiale può aiutare a prevenire le frodi informatiche? Per il 47% degli italiani sì. Lo rileva uno studio della Visa dal titolo “The future is here”, che mette in luce come gli italiani vedano sempre più positivamente il ruolo dell’intelligenza artificiale nelle loro vite. Il 44% degli intervistati ritiene che l’intelligenza artificiale possa avere un impatto positivo nella vita personale, il 43% ritiene che possa fornire un supporto in ambito lavorativo. Lo studio evidenzia il ruolo chiave assegnato all’intelligenza artificiale nella sicurezza, che si tratti di operazioni bancarie e pagamenti online (per il 41%) o di rilevamento delle frodi (per il 39%).

“Questi dati evidenziano l’importanza crescente dell’intelligenza artificiale nel contesto socioeconomico italiano. Sicurezza e affidabilità sono da sempre una priorità assoluta per noi – dice Stefano M. Stoppani, country manager della Visa Italia -. Nel 1993, la Visa è stata la prima rete a implementare una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale per la gestione dei rischi e delle frodi, aprendo la strada all’uso di modelli di intelligenza artificiale nei pagamenti. La nostra piattaforma tecnologica è uno degli esempi più potenti dei vantaggi tangibili dell’intelligenza artificiale. Nell’ultimo anno siamo riusciti a prevenire oltre 40 miliardi di frodi grazie ai nostri investimenti tecnologici, intelligenza artificiale compresa”.

Quasi metà (44%) degli italiani intervistati ritiene che l’intelligenza artificiale possa avere un impatto positivo sulla propria vita personale. Questa fiducia è particolarmente diffusa tra gli adulti della fascia tra i 45 e i 64 anni (47%), seguita dai giovani tra i 18 e i 34 anni (46%). Più di un quarto (il 28%) degli intervistati sarebbe disposto a lasciare che l’intelligenza artificiale gestisca la richiesta di un prestito, se questa fosse in grado di automatizzare il processo in modo sicuro. A pensarlo sono soprattutto gli adulti della fascia tra i 35 e i 44 anni (34%), percentuale che scende al 23% fra i giovani tra i 18 e i 34 anni.
Sul fronte delle spese, oltre un terzo degli italiani (il 36%) si affiderebbe all’intelligenza artificiale per gestire attività come pagare le bollette mensili, anche in questo ambito la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni è la più aperta a questa possibilità (41%).


Anche nel contesto lavorativo, l’intelligenza artificiale è percepita come uno strumento per migliorare l’efficienza e l’innovazione delle attività. Più di due italiani su cinque intervistati (il 43%) ritengono possa avere un impatto positivo sulla propria vita professionale, con un 45% di giovani tra i 18 e i 34 anni che si dichiara favorevole al suo utilizzo. Questa fiducia crescente nell’intelligenza artificiale come strumento di lavoro riflette il cambiamento nel modo in cui le aziende e i lavoratori vedono l’automazione: secondo il 57% degli italiani intervistati, l’intelligenza artificiale è un’opportunità per risparmiare tempo nelle operazioni quotidiane, facilitando la gestione di compiti ripetitivi e permettendo di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto. A pensarlo sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (63%), rispetto agli over 65 (52%).

In Italia, il rilevamento delle frodi è l’area in cui l’intelligenza artificiale presenta il maggiore potenziale per il 39% delle persone intervistate. A pensarlo sono soprattutto gli over 65 (46%), rispetto al 36% dei giovani nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni. Il 41% degli italiani intervistati crede che l’intelligenza artificiale possa migliorare la sicurezza delle operazioni bancarie e dei pagamenti online. Questa fiducia è particolarmente diffusa tra gli adulti della fascia tra i 45 e i 64 anni (44%); al contrario, solo il 36% degli over 65 condivide questa visione.

Lo studio è stato condotto dalla Morning Consult per conto della Visa nei mesi di marzo e aprile di quest’anno su 8.000 consumatori tra Francia, Italia, Spagna, Polonia, Germania, Svezia e Regno Unito. Sono stati intervistati 516 decisori del Regno Unito. I dati sono stati ponderati per approssimare la popolazione adulta per sesso, livello di istruzione, età, nazionalità e regione. La Visa è tra le aziende leader al mondo nei pagamenti digitali e facilita transazioni tra consumatori, esercenti, istituzioni finanziarie e governi in più di 200 Paesi e territori. La sua missione è di “connettere il mondo attraverso la rete di pagamenti più innovativa, conveniente, affidabile e sicura, che consenta a privati, aziende ed economie di prosperare”.

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