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BOLOGNA – In America si vota oggi per l’elezione del presidente degli Stati Uniti, una sfida sempre emozionante e nel caso di questa tornata elettorale preceduta da colpi di scena, polemiche e scenografici raduni, mentre sullo sfondo mai come ora imperano gravissimi conflitti internazionali. I seggi apriranno oggi tra le 5 e le 10 del mattino, a seconda delle regole stabilite dai 50 governi federali. Tra i primi seggi che si apriranno, ci sono quelli dell’East coast, che apriranno alle 6 (quando in Italia sarà mezzogiorno). Anche le chiusure saranno scaglionate, ma le prime arriveranno quando in Italia saranno l’1 di notte. Il maggior numero di stati chiudere tra le 2 e le 3. Ecco perchè è probabile che un’idea del risultato si abbia tra le 3 e le 4 della notte. Gli ultimi seggi a chiudere, invece, ad esempio quelli delle Hawai, chiuderanno quando in Italia sarà ormai l’alba di mercoledì. Ma il risultato, è molto probabile, per quell’ora si conoscerà già.
Per capire l’esito del risultato, è fondamentale tenere d’occhio i sette ‘Swing States’, ovvero gli Stati ‘in bilico’, che potrebbero andare a uno oppure all’altro candidato riservando sorprese. Si tratta di Arizona, North Carolina, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin. La partita per i candidati si disputa principalmente qui, perchè gli altri Stati bene o male sono già apertamente ‘schierati’ con Trump o Harris. Lo stato più ‘pesante’, tra questi, è la Pennsylvania: chi la vince ottiene infatti 19 grandi elettori. Ogni Stato assegna a uno dei due candidati un certo numero di elettori (proporzionalmente al numero di abitanti), e per essere eletti presidenti bisogna metterne insieme almeno 270. Oltre alla Pennsylvania, anche la Georgia e la North Carolina hanno un peso importante, perchè valgono 16 elettori. La rapidità con cui si potrà conoscere l’esito delle elezioni, dipende proprio da questo, dall’assegnazione di questi sette Stati. Se, ad esempio, Donald Trump dovesse ‘prendere’ anche la Pennsylvania (oltre a Georgia e North Carolina che nei sondaggi stanno con il tycoon), allora con ogni probabilità avrebbe vinto e l’esito si dovrebbe conoscere molto preso, già intorno alle 2 o alle 3 di notte. Altrimenti si dovrà aspettare di più. O la chiusura successiva, un’ora dopo, quando arriveranno anche Arizona (11 grandi elettori), Michigan (15 grandi elettori) e Wisconsin (10 grandi elettori). Oppure quella dopo ancora, quando i seggi si chiuderanno nell’ultimo Stato in bilico, il Nevada (6 grandi elettori). Se l’assegnazione degli Stati in bilico, invece, non avverrà in modo chiaro, il verdetto non potrà essere immediato. Scordiamoci di conoscere (con certezza, almeno) il vincitore nella notte tra martedì e mercoledì. Nel 2020, ad esempio, ci vollero ben quattro giorni per il conteggio dei voti.
Per andare con ordine, le prime informazioni sull’esito del voto arriveranno dopo l’1 di notte. A quell’ora, infatti, cominceranno a chiudere il primo gruppo di seggi: la chiusura è prevista per quell’ora in Georgia (che è uno degli stati chiave e assegna 16 grandi elettori), Indiana, Kentucky, South Carolina, Vermont e Virginia.
A seguire, quando in Italia sarà l’1.30, si chiuderanno i seggi in North Carolina (16 grandi elettori), ma anche in West Virginia e in Ohio. Alle 2 di notte arriva la chiusura massiccia, in 17 Stati gli Stati Usa in cui chiudono i seggi, inclusa la cruciale Pennsylvania, che mette in palio 19 grandi elettori. Chiudono a quell’ora anche Oklahoma, Missouri, Tennessee, Mississippi, Alabama, Florida, Maine, New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New Jersey, Delaware, Maryland e la capitale Washington.
Alle 3 è in programma la chiusura dei seggi in altri 15 Stati tra cui il repubblicano Texas e altri tre Stati chiave: Arizona, Wisconsin e Michigan. Una volta chiusi anche questi, il verdetto dovrebbe esserci. Alle 3 si chiude il voto nel Wyoming, North Dakota, South Dakota, Nebraska, Iowa, Kansas, Louisiana, New Mexico, Colorado, Minnesota e New York.
Tra le 4 e le 5, chiudono i seggi di Utah, Montana e arriva anche l’ultimo ‘swing state’, ovvero il Nevada. Poi California, Oregon, Washington e Idaho. Gli ultimi seggi a chiudere, tra le 6 e le 7, sono quelli delle Hawaii e dell’Alaska.
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