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La nave Alliance nel Mar di Norvegia a caccia di rifiuti di plastica

La Marina Militare e l'Istituto Idrografico con Nave Alliance sono per il terzo anno consecutivo in Artico, con la campagna di geofisica marina 'High North 2019'

Pubblicato:05-11-2019 13:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:55

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ROMA – “HighNorth 2019. Nave Alliance continua le sue rotte nel mar di Norvegia. Fra gli obiettivi della missione l’osservazione ambientale per l’identificazione delle plastiche“. Così la Marina Militare su Twitter.

La Marina Militare e l’Istituto Idrografico con Nave Alliance sono infatti per il terzo anno consecutivo in Artico, con la campagna di geofisica marina ‘High North 2019’. L’attività è parte del Programma pluriennale di Ricerca in Artico della Marina Militare. High North 2017-2019 è coordinata e condotta dall’Istituto Idrografico della Marina, con la partecipazione dei diversi enti di ricerca nazionale e internazionale quali NATO STO-CMRE, JRC – Centro di Ricerca dell’Unione Europea, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico (ENEA), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), European Research Institute (ERI) e industria (e-GEOS). La campagna è iniziata il 27 ottobre da Tromso e si sviluppa con una serie di uscite in mare.


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L’area polare artica rappresenta, in un momento di forti cambiamenti climatici, un nodo cruciale per comprendere l’evoluzione del clima ed il suo impatto sul pianeta e sull’economia globale. In questo quadro dove si fondono aspetti ambientali, socio economici e geostrategici si colloca il motivo della presenza dell’Italia nell’area Artica, che storicamente ha sempre posto attenzione nella ricerca scientifica ed industriale. 

La Campagna ‘High North19’ è il naturale proseguo delle due precedenti campagne avvenute nel 2017 e 2018, ed è parte dell’impegno della Marina Militare nella regione artica al fine di consolidare e ulteriormente sviluppare i risultati della ricerca scientifica in particolare nello studio dei cambiamenti climatici in aree di particolare interesse.

La missione è possibile grazie alle capacità di nave Alliance di operare nelle regioni polari a conferma della consolidata flessibilità operativa della Marina Militare che, nell’ambito delle sue funzioni duali e complementari, è in grado di svolgere attività di ricerca scientifica con diversi partner nazionali ed internazionali”, segnalano dal Corpo. La Marina Militare, attraverso la ricerca scientifica ad opera dell’Istituto Idrografico e con il supporto che può fornire agli enti di ricerca sul mare attraverso le sue piattaforme ed i suoi strumenti, “intende contribuire alla conoscenza dell’ambiente e delle sue evoluzioni e garantire la sicurezza, il libero scambio ed il libero utilizzo della risorsa mare”. 

L’attenzione della Marina alla problematica, ha permesso l’assegnazione di uno studio dedicato alla regione artica ed ai suoi cambiamenti, all’Istituto Idrografico, (l’IIM ha prodotto nel 2015, su direttiva dello Stato maggiore militare uno studio sulle ‘Dinamiche della copertura glaciale artica e rotte di navigazione’ (I.I. 3177) sottoposto al ministero degli Affari Esteri per i canali ufficiali) indice di lungimiranza e di attenzione al forte cambiamento strategico che sta avvenendo

Il Direttore dell’Istituto Idrografico, su delega dello Stato Maggiore della Marina, da tre anni partecipa al Tavolo Artico nazionale, gruppo di consultazione, a guida Farnesina, composto da 25 membri provenienti dal mondo accademico, della ricerca e delle imprese, fornendo il supporto specialistico scientifico, idrografico e cartografico richiesto dalla presidenza del tavolo ed assicurando la rappresentanza dell’Italia (su delega del ministero degli Affari esteri), al gruppo di lavoro EPPR (Emergency, Prevention, Preparedness and Response) dell’Arctic Council. In questo contesto “è stata sottolineata l’importanza della Marina Militare quale elemento trainante nel settore polare. Forte della concomitante assenza di unità con capacità polari nel settore civile, la presenza della Marina Militare con i propri assetti e risorse scientifiche ha assunto un ruolo di primaria importanza”.

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