NEWS:

VIDEO | L’ex procuratore Pignatone riceve la cittadinanza onoraria di Palermo

Le motivazioni del conferimento sottolineano "l'impegno profuso dal magistrato nella lotta alla criminalità organizzata"

Pubblicato:05-11-2019 10:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – La cittadinanza onoraria di Palermo è stata conferita all’ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, da poco nominato da Papa Francesco presidente del Tribunale dello Stato di Città del Vaticano.

Pignatone, nativo di Caltanissetta, ha svolto buona parte della sua carriera di magistrato alla Procura di Palermo, per poi trasferirsi a Reggio Calabria e Roma.

Le motivazioni del conferimento sottolineano “l’impegno profuso dal magistrato nella lotta alla criminalità organizzata” e con le sue indagini “sul fenomeno mafioso nelle sue diverse manifestazioni a Palermo, Reggio Calabria e Roma”.


La cittadinanza palermitana arriva inoltre “per avere fatto luce sul sistema di connivenze tra mafia, imprenditoria e settori delle amministrazioni pubbliche” e per l’impegno svolto nel capoluogo siciliano “in importanti processi di mafia, contribuendo alla cattura di numerossismi latitanti” e “partecipando al cambiamento culturale di cittadini e amministrazione”.

PIGNATONE: “LA MAFIA NON É SCOMPARSA MA COSA NOSTRA NON É PIÙ LA STESSA”

Lo Stato italiano ha combattuto e vinto una vera guerra contro la mafia dei corleonesi, quella delle stragi e della sfida contro le istituzioni. Certo, la mafia non è scomparsa ma dopo l’11 aprile 2006 (data dell’arresto del boss Bernardo Provenzano, ndr) Cosa nostra non è più quella di prima”. Lo ha detto l’ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Palermo da parte del sindaco, Leoluca Orlando, tenutasi a palazzo delle Aquile.

Secondo Pignatone, che ha svolto il ruolo di magistrato anche a Palermo, la mafia “non è più riuscita a ricostruire la commissione provinciale di Palermo e ha perso il ruolo di broker mondiale del traffico di stupefacenti, acquisito invece dalla ‘ndrangheta. Bisogna riconoscere che quella mafia dei corleonesi – ha concluso – è stata sconfitta, grazie anche alla reazione essenziale e decisiva della società civile”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it