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Il turismo va, il dettaglio meno. Emilia-Romagna a due velocità

Il punto a Bologna all'assemblea regionale dell'associazione, a cui ha preso parte la presidente nazionale, Patrizia De Luisella

Pubblicato:05-11-2018 17:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45

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BOLOGNA – Nonostante il rafforzamento del settore turistico, per il commercio in Emilia-Romagna la crisi non è finita. Dai dati emerge un calo, a livello regionale, delle attività del commercio nel suo complesso di ben 4.419 imprese attive nell’ultimo quinquennio e di 1.028 nell’ultimo anno. La perdita più consistente riguarda il commercio al dettaglio, che ha perso dal 2013 al 2018 2.727 imprese, 760 dall’anno scorso. Del resto nel secondo trimestre si registra un nuovo calo delle vendite: -1,5% (-3,8% per l’abbigliamento).

Per questo Confesercenti chiede alla Regione il varo di “un piano straordinario di rilancio“, che, dalle strutture all’adozione di tecnologie digitali, consenta alle piccole imprese del settore di innovare e ritrovare competitività. Il settore turistico degli alloggi e della ristorazione segna, invece, una costante crescita: in Emilia-Romagna la variazione assoluta, nel confronto con cinque anni fa, è di +1.090 attività e di +175 nell’ultimo anno.

“Il buon andamento del settore turistico non ci deve far abbassare la guardia e va ulteriormente approfondito per individuare strategie volte ad accrescere la competitività dell’offerta regionale sul mercato turistico, anche valorizzando con progetti speciali nuovi prodotti turistici, oltre a quelli tradizionali e senza tralasciare la necessità di aumentare la redditività delle imprese e prevedere nuove risorse per la loro riqualificazione”, spiega il direttore regionale di Confesercenti, Stefano Bollettinari, a margine dell’assemblea regionale dell’associazione, che oggi ha fatto il punto della situazione assieme alla presidente nazionale, Patrizia De Luisella, il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini.



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“Per il rilancio e la valorizzazione delle piccole e micro imprese del commercio occorre un piano straordinario d’intervento che assuma questo settore come strategico, non solo da un punto di vista economico ma, anche, per la qualità della vita delle persone e dei nostri centri urbani. Un piano in grado di mettere a disposizione risorse e incentivi ma anche professionalità, semplificazioni burocratiche, sgravi fiscali e lotta all’abusivismo e all’illegalità, attraverso un coordinamento fra i diversi settori e le politiche che possono essere realizzate dai diversi enti e istituzioni interessati”, chiede il presidente regionale di Confesercenti, Dario Domenichini.

Allo stesso modo, i commercianti incalzano le Istituzioni sul tema delle infrastrutture, di “fondamentale importanza per il settore commerciale e turistico”, auspicando “che vengano portate a termine sia le opere già previste, come il passante autostradale di Bologna, la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo, ma anche il reinserimento tra le priorità del tracciato autostradale E45-E55 tra Ravenna e Venezia per ovviare alla totale insufficienza della Statale Romea e migliorare i collegamenti con l’Est e il Nord Europa”.

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