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MATERA – “Abbiamo elaborato uno statement conclusivo che riassume il senso dei nostri lavori, in cui si riaffermano alcuni concetti ormai consolidati, come la lotta alla violenza contro le donne e l’empowerment femminile, due concetti strettamente collegati tra di loro. La lotta alla violenza la si mette in atto sia attraverso strumenti specifici sia attraverso l’empowerment delle donne, quindi attraverso l’autonomia economica, il lavoro e la possibilità di scegliere di essere madri, senza dover rinunciare alla realizzazione professionale“. Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo alla conferenza stampa finale del G7 dedicato alla parità di genere e l’empowerment femminile, che si è svolta oggi a Matera presso Palazzo Lanfranchi.
“Abbiamo riaffermato anche la connessione profonda tra la libertà delle donne e l’empowerment femminile- ha proseguito Roccella- cioè non c’è empowerment senza affermazione della libertà a tutto campo delle donne. Abbiamo anche condannato ancora una volta le situazioni di violenza domestica, economica e psicologica, non soltanto quelle che viviamo abitualmente nel nostro Paese ma anche le violenze che purtroppo, ormai troppo spesso, vediamo nei conflitti armati in corso, quindi gli stupri di guerra, penso a quelle avvenuti in Ucraina oppure a quelli avvenuti con delle caratteristiche particolarmente dure e feroci il 7 ottobre da parte di Hamas nell’attacco subito da Israele”.
Nel documento è stato quindi inserito un passaggio importante, ha fatto sapere la ministra, il “più innovativo dello statement di oggi, sull’equità nello sport: da una parte esiste infatti un problema di equità d’accesso allo sport e dall’altro anche di valorizzazione dello sport. Fra uomini e donne- ha detto Roccella- in questo ambito c’è ancora una notevole differenza, per esempio nei premi che vengono dati durante le gare sportive. Ma c’è anche un’ingiustizia che può essere consumata sul piano dell’equità alle gare e che noi abbiamo visto negli ultimi mesi, durante le Olimpiadi o prima”.
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