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Pd: Lega double face, a Roma vuole Flat tax e in Veneto fa la tassa progressiva

Il capogruppo dem in Regione Veneto: c'è un limite a tutto, flat tax e addizionale irpef regionale non possono stare assieme

Pubblicato:05-10-2022 19:30
Ultimo aggiornamento:05-10-2022 19:30

salvini
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VENEZIA – “Nelle stesse ore in cui Salvini a Roma, ignorando la condizione delle finanze pubbliche e la drammatica crisi economica alle porte, brandisce la flat tax come punto fondamentale dell’accordo di Governo, il presidente della Regione Luca Zaia ipotizza l’addizionale Irpef progressiva in Veneto”. Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Veneto, Giacomo Possamai, aggiungendo che “davvero c’è un limite a tutto, anche al tentativo della Lega di giocare due parti in commedia. Come fanno a stare insieme l’addizionale Irpef teorizzata dalla giunta regionale e la flat tax, che è la bandiera della Lega a trazione salviniana?”.
L’assessore regionale al Bilancio del Veneto, Francesco Calzavara, ha chiarito che l’impianto dell’eventuale addizionale Irpef in Veneto sarebbe progressivo, e questo, dice Possamai, è “positivo”, ma “non possiamo evitare di rilevare che va esattamente in direzione contraria alla battaglia sulla flat tax abbracciata dalla Lega a livello nazionale”.

IL CAPOGRUPPO DEM POSSAMAI: CONFUSIONE PALPABILE E NELLA LEGA SI APRE FRONDA INTERNA

Secondo il dem è “palpabile la confusione che domina tra le fila della Lega: all’annuncio del presidente Zaia stanno infatti facendo seguito due grandi contraddizioni. Da un lato c’è infatti un fronte interno al Carroccio che si oppone all’operazione, esplicitato in maniera chiarissima dall’uscita del senatore Bitonci. Dall’altro non si capisce come faccia la Lega regionale, a partire dal presidente Zaia, a teorizzare l’introduzione di un’addizionale graduale, a seconda delle fasce di reddito, e al tempo stesso a non dire nemmeno una parola contro le fantasie di Matteo Salvini sulla flat tax. Le due cose non possono stare assieme”.

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Possamai ricorda che secondo una recente analisi della Cisl, in Veneto sette cittadini su dieci (in particolare lavoratori dipendenti e pensionati) rischierebbero di veder salire la tassazione sui loro redditi se passasse la proposta di applicazione di una “tassa piatta”, in sostituzione delle attuali aliquote e scaglioni Irpef. E quindi sarebbero “proprio le fasce più deboli e a basso reddito a pagare il prezzo della flat tax, esattamente l’obiettivo contrario rispetto a quello che si prefiggerebbe la Giunta regionale introducendo l’addizionale progressiva sull’Irpef”.
Oltre a questo resta, “non da ultimo, il nodo della destinazione delle risorse che verrebbero recuperate. Perché l’unico modo per non far pesare l’addizionale ai cittadini che più hanno bisogno di sostegni sta sia nelle esenzioni per chi guadagna meno, sia nel destinare gli introiti al rafforzamento di servizi che, proprio nel pieno della crisi, risultano di essenziale importanza. Insomma- conclude Possamai- non vorremmo che dopo anni di ostile resistenza all’addizionale, ora chi governa la Regione si spinga verso una manovra non solo caotica ma persino lesiva delle fasce attualmente più esposte alle difficoltà che stiamo vivendo”.


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