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Il pugile danzante che derise Hitler: esce ‘Lo zingaro danzante’ di Sergio Pretto

La recensione del libro che racconta la storia di Johann Rukelie Trollmann. Il terzo pubblicato da Sergio Pretto dopo Novecento Rom e Sulle strade di Miguel

Pubblicato:05-10-2022 16:29
Ultimo aggiornamento:05-10-2022 17:54
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ROMA – Strano caso editoriale quello che racconta la vita di Johann Rukelie Trollmann, pugile di etnia rom assassinato dai nazisti in un campo di concentramento dopo un incontro vittorioso contro un tedesco. Era il 1944. La sua storia, fino a qualche anno fa dimenticata e sconosciuta ai più, divenne uno degli episodi più toccanti di un romanzo del 2012, ‘Novecento rom’, il racconto epico della storia del popolo zingaro attraverso le tragedie che hanno segnato il secolo scorso in Europa. Un libro scritto da Sergio Pretto, già caporedattore al Gr1 in Rai, al ritorno da un viaggio in Romania durato oltre un mese, durante il quale fu ospitato da una locale comunità rom nella città di Craiova. Dopo ‘Novecento rom’, la vita del ‘Pugile danzante’ diventa incredibilmente trama di culto tra romanzieri e fumettisti. La sua storia diventa la trama di un libro scritto da Dario Fo, una graphic novel di Reinhard Kleist e un altro romanzo di Mauro Garofalo.

Ora lo stesso Pretto ha pubblicato ‘Lo Zingaro danzante‘, edito da Capire edizioni-Carta Canta, già pronto da diversi anni, ma rimandato per evitare di sovrapporsi agli altri titoli già in libreria. Il romanzo racconta minuziosamente la storia di ‘Rukelie’ diventato famoso già negli anni Trenta quando, dopo una serie di vittorie, combattè su un ring in Germania con la faccia pitturata di bianco per sembrare un ‘perfetto ariano’, nella rivincita con il campione nazionale Gustav Eder.

Durante il primo incontro Johann Rukelie Trollmann, che si muoveva sul ring anticipando di 30 anni i movimenti “danzanti” di Muhammad Ali, sconfisse il suo avversario nonostante i funzionari nazisti avessero cercato di influenzare la giuria. Sei mesi più tardi ecco la rivincita, con lo zingaro danzante diventato ‘bianco’ grazie alla farina sul volto, destinata a una sconfitta annunciata e studiata a tavolino dai nazisti. Trollmann perse senza combattere e venne poi radiato e, successivamente, inviato sul fronte russo. Infine venne internato nel campo di concentramento di Neuengamme, dove venne costretto a combattere per qualche pezzo di pane in più. La sua storia trova oggi un’altra penna, quella di Pretto, per diventare sempre di più una testimonianza di un eroe dimenticato che volle deridere i nazisti e che per questo pagò con la vita.


Sergio Pretto (1940), cresciuto nelle strade di Monteverde Vecchio a Roma, dove conobbe Pier Paolo Pasolini, giornalista con un passato al Momento Sera, al Paese Sera e per 35 anni in Rai, ha già pubblicato per Carta Canta altri due romanzi: ‘Novecento Rom’ e ‘Sulle strade di Miguel’.


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