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Napoli 1943, Roberto Colella e la sua storia di resistenza senza tempo

Esordio letterario per il frontman della band La Maschera al grido di 'Sotto chi tene core'

Pubblicato:05-10-2022 15:19
Ultimo aggiornamento:05-10-2022 15:30

la maschera
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NAPOLI – Un libro da leggere tutto di un fiato, piccolo nel formato, solo 54 pagine anche se la storia si sviluppa in appena 16, ma potente nel messaggio nel suo rievocare un pezzo importantissimo della storia di Napoli, nella sua spinta a riflettere e a interrogarsi sul passato quanto sul presente. E’ “Napoli 1943 – Sotto chi tene core” (Coppola editore, 54 pagine, 10 euro) il primo lavoro letterario di Roberto Colella, frontman della band La Maschera. Un libro/cartolina – si può spedire affrancandolo – che nel suo narrare la storia di Mario e Gegè rievoca le 4 Giornate di Napoli che fecero della città all’ombra del Vesuvio la prima a liberarsi dall’oppressione nazi-fascista.

‘SOTTO CHI TENE CORE’ IL GRIDO DE LA MASCHERA

“Napoli 1943” è legato a doppio filo all’artista. Il sottotitolo “Sotto chi tene core” è, infatti, anche il titolo di un brano del nuovo disco de La maschera e nel libro è il “grido” che accompagna la ribellione di Gegè e degli scugnizzi – che “da Castel Sant’Elmo alla Sanità, da Posillipo alle periferie” divennero “un fiume in piena” che “ruppe gli argini del potere impostando i piedi, riaffermandosi: Napoli antifascista” – fino alla morte. Nel finale del libro, ammette Collela alla Dire, “c’è una presa di coscienza amara perché è chiaro e lampante che i nostri giorni sembrano quasi un ricorso storico. Quando si parla di rivoluzione, la parola stessa indica un ritorno al punto di partenza e forse è quello che è successo”. Dopo tanti anni da “una rivoluzione come quella delle 4 Giornate ci troviamo di nuovo con una destra molto forte al governo e con degli ideali che, forse, appartengono ad una Italia che speravamo fosse passata, sepolta e dimenticata”.

NAPOLI E LA SUA ‘RESISTENZA CULTURALE’

Per lo scrittore/musicista napoletano tempi, quelli di oggi, non facili ma l’antidoto è qui, già disponibile e prende il nome di “cultura”. Colella parla di resistenza culturale napoletana, “qualcosa in cui fortemente credo. Qualcosa di astratto che spero si concretizzi il prima possibile. Ci sono tantissime realtà a Napoli di cui si parla poco e di cui, invece, si dovrebbe parlare di più e che rappresentano qualcosa di “resistente”, perché, in un’epoca del genere, fare cultura è una sfida enorme: farla con libri è complicatissimo, farla con la musica indipendente è difficile alla stessa maniera“. Oggi, rimarca l’autore, “la resistenza dovrebbe partire dalla cultura, dal renderla meno elitaria meno radical chic. Secondo me dovrebbe essere riportata nelle strade come si faceva negli anni ’70 e ’80”. Ma la cultura da sola, ancora lo scrittore, potrebbe non bastare a salvare un popolo, l’Italia ricorda Colella ha il triste primato in Europa del maggior numero di analfabeti, perché “servono investimenti importanti per farla arrivare in tutti gli strati della popolazione ma sappiamo bene – ammonisce – che, in Italia, gli investimenti vengono fatti solo per talune situazioni”.
“Sotto chi tene core” è un grido di battaglia che Colella in questo momento storico non saprebbe a chi dedicare, in quale situazione o dietro quale barricata farlo esplodere, perché “oggi sono tante le cose che non girano nel verso giusto e forse sì – rilancia – dovrebbe farsi avanti chi ha cuore e coraggio di fare qualcosa realmente”.


SPAZIO ALLA MUSICA: IL RITORNO LIVE DI COLELLA E LA MASCHERA

Archiviata, ma solo momentaneamente, l’esperienza di narratore per Roberto Colella e per La Maschera è già tempo di tornare a far musica. La band sarà in concerto il 7 e l’8 ottobre, rispettivamente a Piano di Sorrento e a Cesa (Caserta) e, dopo una piccola pausa, sarà già tempo del tour italiano che culminerà nella “festa un po’ più grande a Napoli”.

LA SCUGNIZZERIA: A SCAMPIA UN HUB CULTURALE

“Napoli 1943” è nato dall’incontro tra Colella e Rosario Esposito La Rossa, patron della casa editrice Coppola di Scampia e fondatore de La Scugnizzeria. “Per noi Roberto – sottolinea l’editore – è un valore aggiunto del nostro pezzo di città, una risorsa da valorizzare. La nostra casa editrice vuole essere innanzitutto un hub culturale che metta insieme risorse positive del territorio”. Il volume, gia disponibile in tutte le librerie, è distribuito da Mondadori.

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