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Fiumi di cocaina e marijuana tra Catania e Messina, scattano 16 arresti

Gli investigatori: "Una zona strategica per il business dei trafficanti"

Pubblicato:05-10-2022 11:50
Ultimo aggiornamento:05-10-2022 11:50

guardia di finanza Taormina
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PALERMO – Fiumi di cocaina e marijuana tra le province di Catania e Messina, con la droga che invadeva anche le località turistiche di Giardini Naxos e Taormina. Una organizzazione dedita al traffico di stupefacenti è stata sgominata dalla guardia di finanza e dalla Direzione distrettuale antimafia messinese: 16 gli arresti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

IL CONTRIBUTO DI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

All’inchiesta hanno contribuito anche le dichiarazioni di una collaboratore di giustizia. Il gruppo criminale sarebbe stato vicino ad ambienti di Cosa nostra, come il clan catanese dei Cintorino, e avrebbe continuato a operare nella fascia jonica tra Messina e Catania anche durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza pandemica. “Solidi”, secondo la guardia di finanza, i legami tra l’organizzazione e i tradizionali fornitori di droga in provincia di Catania, a loro volta “contigui” con i clan Laudani e Cappello.

GLI INVESTIGATORI: “MESSINA PIAZZA STRATEGICA PER LA DROGA”

La “evidente rilevanza strategica” della zona di Messina nel business della droga è confermata anche dalla guardia di finanza. Duplice la motivazione: si tratta di una “porta della Sicilia” che è anche “remunerativa” come piazza di spaccio “per la presenza di rinomate località turistiche” come Taormina e Giardini Naxos. Una evidenza che è molto chiara sia nella mente degli investigatori che dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina che hanno coordinato l’inchiesta.


I LEGAMI CON I CLAN

L’indagine di oggi evidenzia una novità: dopo l’arresto dei capi storici dei clan Cintorino e Laudani, le seconde linee dell’organizzazione criminale avrebbero stretto delle sinergie con il gruppo di spacciatori per finanziare le casse delle rispettive organizzazioni “superando – è la tesi dell’accusa – anche storiche rivalità”. Numerosi gli episodi di spaccio documentati dalla guardia di finanza a Catania e a Giardini Naxos, località turistica del Messinese molto frequentata durante l’estate. Individuati promotori, organizzatori e finanziatori del giro di droga, alcuni dei quali ritenuti responsabili anche di detenzione e porto abusivo di armi.

CANDEGGINA PER INGANNARE I CANI ANTIDROGA

Diversi gli arresti eseguiti nel tempo ma gli indagati “mai domi – osservano le fiamme gialle – proseguivano nei loro traffici, organizzando continui approvvigionamenti di ulteriori partite di droga da destinare alla rivendita”. Emblematica, secondo gli investigatori, l’affannosa ricerca di mezzi sempre più sofisticati per garantirsi il buon esito dei viaggi dei corrieri via via individuati: ad un certo punto l’organizzazione criminale pensò anche ai bidoni di candeggina per confondere l’olfatto dei cani antidroga.

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