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Le Case del popolo bolognesi non vogliono estinguersi. E scoprono i podcast

Mentre si preparano all'undicesima edizione della Notte rossa, il preasidente Roda lancia l'allarme: "Metà della Case fanno fatica e potrebbero chiudere"

Pubblicato:05-10-2021 15:49
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 15:50

casa del popolo bologna
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BOLOGNA – C’è vita nelle Case del popolo bolognesi, che si preparano all’undicesima edizione della Notte rossa, tre giorni di eventi, tra mostre, presentazioni di libri e, per un approdo nel terzo millennio, lancio di nuovi podcast, da venerdì a domenica. La celebrazione di una storia di impegno e partecipazione che si conferma nonostante il periodo difficile, a causa anche della pandemia, in cui è rischio la sopravvivenza stessa di molti circoli.

Alcune Case del popolo vanno bene, altre fanno fatica e potrebbero dover chiudere. Salvarne la metà sarebbe un grande successo“, ammette Mauro Roda, presidente della Fondazione Duemila, cui fa capo la proprietà degli immobili ex Ds che ospitano circa 24 Case del popolo. “C’è bisogno di sollecitare l’impegno all’azione politica di tanti. Abbiamo vissuto tempi peggiori, oggi c’è un po’ più di attenzione alla necessità di un impegno diretto delle persone, ma il muro dell’indifferenza è ancora alto“, osserva, commentando anche il risultato delle amministrative di ieri (“Ha preso la destra”, ammonisce lo storico dirigente dei Ds).

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Per stimolare la partecipazione, la Fondazione Duemila per la Notte Rossa ha messo a punto un programma più ampio del solito, “allargando lo spettro delle iniziative” con due mostre, quella dedicata alle “Identità sospese” di Davide Peretti Poggi nella sede della fondazione in piazza dell’Unità, e la mostra fotografica “In casa del popolo” di Lucio Rossi al circolo Tosarelli di via Bentini.


Appuntamento sabato pomeriggio alle 17 nel Cortile del pozzo di Palazzo D’Accursio per la presentazione della biografia di Adriana Lodi “Raccontami un favola vera: biografia di una politica”. Scritto con Laura Branca, il libro ripercorre la storia umana e politica dell’assessore che aprì, 52 anni fa a Bologna, il primo asilo nido comunale. La notte Rossa si apre venerdì alla Casa del popolo Tosarelli con “Veniamo da lontano”, la presentazione del compendio “1921-2021. Il Partito comunista italiano da Livorno a Corticella”. La serata prosegue alle 21 nella sede della Fondazione Duemila con la presentazione del podcast “Insieme. I luoghi della cultura popolare”, nuovo progetto in sei puntate a cura di Giulia Mitrugno, che sfrutta un formato nuovo per raccontare la storia di ieri e di oggi delle Case del popolo, da Bologna alla Puglia, passando per Aquileia. Intanto, al Circolo Pd di Trebbo di Reno a Castel maggiore è in programma la presentazione del libro “C’eravamo sempre”. Sabato alle 25 alla Sala Bruno Corticelli sarà protagonista Vincenzo Balzani con il seminario interattivo “Cambiare la società per non ammalarsi”. Alle 18 alla Casa del popolo di Castenaso si terrà la presentazione del libro “Associare i ragazzi”. Domenica mattina al Cinema Lumièrie, il nuovo sindaco Matteo Lepore consegnerà il premio “Gino Agostini” a Beppe Caschetto. A seguire la proiezione del documentario “Uomini e voci dal congresso socialista di Livorno. Italia 1921”. Al Teatro di Calcara, sempre domenica mattina, sarà presentato il volume “La Casa del popolo di Calcara. Storie di comunità, lotte ed emancipazione” di Alice Strazzeri.

Il mondo di oggi è completamente cambiato, c’è offerta culturale crescente. Basti penare che solo a Corticella la Casa del popolo ospita 22 associazioni: una volta erano sette o otto. Alcune Case del popolo vanno bene, altre fanno fatica ad adeguarsi. Quelle che funzionano di più sono quelle con le cucine popolari; noi che ambivamo a un mondo più giusto, speravamo non ce ne fosse più bisogno”, conclude Roda.

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