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Elezioni comunali, Rossi (Buona destra): “Salvini e Meloni? Due perdenti”

"Ora costruiamo la destra liberale"

Pubblicato:05-10-2021 13:20
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 13:20

FILIPPO_ROSSI
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ROMA – “Duro stop all’onda populista”. Così il leader della Buona Destra, Filippo Rossi, commenta l’esito della tornata elettorale per le elezioni Amministrative.
“Come era ampiamente prevedibile, ha perso la destra peggiore d’Europa. Ha perso la destra più nera che c’è, la più populista, la più ignobilmente propagandista. Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono andati a sbattere nella loro folle corsa fatta di slogan bestiali – incalza Rossi -. Ha perso la destra peggiore e, quindi, non si può non festeggiare. Come d’altra parte abbiamo festeggiato tutte le volte che in Francia la destra estrema della Le Pen sì è andata a schiantare contro l’argine eretto dalla destra gollista e repubblicana, contro la trincea democratica della destra liberale”.

“Ma festeggiare per la sconfitta della peggior destra possibile non significa certo essere felici per la vittoria di una sinistra che ha deciso di fare asse esclusivo con i populisti – commenta il fondatore della Buona Destra -. Significa piuttosto porsi seriamente il problema di cosa debba fare ora quella destra moderata e liberale che ormai da troppo tempo ha abdicato totalmente al suo ruolo politico di fare da argine politico e culturale alla destra sovranista”. “Il nodo della politica italiana (e di queste elezioni) è tutto qua, in questa assenza totale di una destra capace di opporsi alla supremazia del becero sovranismo. C’è una forza politica in Italia che ormai non vuole nemmeno competere. E già, perché questa tornata elettorale ha dimostrato che senza una forte destra democratica la destra estrema detta legge e, come è normale e giusto che sia, sceglie la strada verso sicura sconfitta – sentenzia Filippo Rossi -. Non è un caso se il candidato del centrodestra che ha raggiunto il risultato migliore tra tutte le grandi città sia il giorgettiano Paolo Damilano che ha fatto una campagna elettorale aperta al centro e alla sinistra riformista. E non è nemmeno un caso che nella capitale Michetti abbia con fatica superato il trenta per cento (!) lasciando per strada almeno il venti per cento dei consensi di cui in teoria è accreditato il centrodestra unito”.

“La destra estrema è perdente nel dna, questa è la lezione principale di questa tornata elettorale. Giorgia Meloni se ne faccia una ragione, più la sua destra ‘boiachimolla’ sarà forte più l’Italia verrà governata dalla sinistra – conclude -. Per questo chi vuole davvero dare una speranza alla destra liberale ed europea di diventare protagonista del governo del Paese, chi vuole davvero dare una classe dirigente degna dell’Italia deve cominciare a costruire una propria casa indipendente senza continuare a vivere nella promiscuità di un condominio che assomiglia sempre più a una bettola malfamata e malissimo frequentata”.


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