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Lepore festeggia la vittoria: “Bologna è la città più progressista d’Italia”

Il candidato del centrosinistra ha trionfato al primo turno ottenendo oltre il 60% delle preferenze

Pubblicato:05-10-2021 09:56
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 10:08
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matteo_lepore
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di Maurizio Papa e Andrea Sangermano

BOLOGNA – Applausi, grida di gioia dei sostenitori e una bottiglia di spumante stappata nel bel mezzo della Manica Lunga di Palazzo D’Accursio. Qualcuno in Comune riesce storcere il naso, perché il vino finisce in terra e per il rischio di rovinare gli affreschi. Ma tant’è. Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra a Bologna, festeggia così la sua elezione a primo cittadino con oltre il 60% delle preferenze. Anticipato a Palazzo D’Accursio dai suoi alleati, che si preparano ad accoglierlo, Lepore arriva in Comune dal retro, dal Cortile del Pozzo, mentre tutti lo aspettano dall’ingresso principale su Piazza Maggiore. Nel cortile d’onore primi applausi, abbracci e foto di rito con gli alleati di Coalizione Civica e Coraggiosa e dei 5 stelle. Poi la tradizionale salita dallo Scalone del palazzo dove, in cima, lo aspettano il sindaco uscente Virginio Merola e il governatore Stefano Bonaccini, che gli prendono le mani e le alzano in segno di vittoria.

Tra sostenitori, fotografi e cameraman che si spingono, riesce a infilarsi anche Isabella Conti, sfidante di Lepore alle primarie del giugno scorso. Anche l’abbraccio tra i due si consuma lì, sulle scale. Il nuovo sindaco di Bologna arriva dunque nella Manica Lunga, il corridoio che porta all’anticamera dell’ufficio del primo cittadino. E lì si lascia andare ai festeggiamenti, con lo spumante. ” È lui il sindaco”, dice ad alta voce Merola, indicandolo col dito. E’ il passaggio di consegne.


LEPORE DA BOLOGNA: “SALVINI-MELONI SI FACCIANO DA PARTE”

Quella ottenuta “è la vittoria della città più progressista d’Italia”. Sono le prime parole del nuovo sindaco di Bologna, Matteo Lepore (Pd), rivolgendosi al suo comitato elettorale. “Io chiedo a Matteo Salvini e Giorgia Meloni di farsi da parte”, prosegue il neo-sindaco. “I dati nelle città non danno un’affluenza entusiasmante, sono orgoglioso del fatto che Bologna fra le grandi città sia quella che si è battuta meglio facendo partecipare le persone. Noi abbiamo dato tutto e penso che i cittadini l’abbiano capito”, afferma Lepore, che si dice “soddisfatto” della percentuale vista sotto le Due torri, anche tenendo conto del fatto che ieri era il giorno del santo patrono e quindi c’era di mezzo un ponte: “Al netto di tutto, direi che Bologna si è comportata come sempre in un modo importante“. Semmai, “quello che è mancato è stata la competizione da parte del centrodestra. In tutte le grandi città il centrodestra è arrivato impreparato, è arrivato senza candidati all’altezza della situazione”, dichiara Lepore: “A Bologna dopo dieci anni non sono stati in grado di unirsi attorno ad un progetto e questo si è visto e l’abbiamo pagato. Noi abbiamo bisogno di un centrodestra diverso nel Paese, io chiedo a Matteo Salvini e Giorgia Meloni di farsi da parte oppure di dichiarare che il fascismo è il male assoluto, ma abbiamo bisogno di un centrodestra all’altezza della democrazia italiana”.

LEPORE: “FDI E LEGA HANNO ABBANDONATO BATTISTINI”

“È evidente, davanti agli occhi di tutti, che Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno di nuovo usato Bologna, hanno preferito competere tra di loro e hanno lasciato da solo Fabio Battistini, che ha lavorato sui contenuti e con lui ci siamo confrontati, ma mi pare evidente questa debolezza politica dovuta al fatto che loro stessi non credevano nel progetto. Inadeguato il loro progetto e inadeguata la loro proposta politica. Sulle persone stima, nel caso di Battistini”, prosegue Lepore, che rende l’onore delle armi al suo principale sfidante e, al contempo, affonda il colpo sui due partiti maggiori del centrodestra.

Proprio al centrodestra il nuovo primo cittadino di Bologna imputa anche la bassa affluenza, al di là del ponte di San Petronio e dei sondaggi che hanno dato la partita “già chiusa”, portando forse molti elettori del centrosinistra a disertare le urne. Detto ciò, “soprattutto sono mancati voti del centrodestra”, dichiara il candidato del centrosinistra: girando per i quartieri “io di banchetti non ne ho visti, non ho visto iniziative e battaglia politica da parte loro”. Però oggi “il nostro vero avversario è il Covid” e bisogna “lavorare per non lasciare indietro nessuno”, continua Lepore: quindi “penso si possa lavorare e collaborare con chi sarà eletto in Consiglio, l’importante è che tutti abbiano voglia di sostenere il bene comune e fare anche chiarezza rispetto a chi vogliono rappresentare. E in questi ultimi giorni da parte del centrodestra tanta chiarezza non l’abbiamo vista”, sottolinea Lepore, citando in particolare il video “abbastanza ambiguo” con cui Meloni ha difeso Fdi dall’inchiesta di Fanpage.

LEPORE: “LA GIUNTA? PER ORA NIENTE PRONOSTICI”

Matteo Lepore (Pd), dopo le elezioni di oggi nuovo sindaco di Bologna, non fornisce tempistiche sulla formazione della Giunta che lavorerà con lui a Palazzo D’Accursio. “Non faccio pronostici ad oggi. Vediamo”, si limita a dire Lepore prima di lasciare ieri sera il comitato elettorale insediato al Locomotiv e raggiungere il Comune. Ma la sardina Mattia Santori sarà assessore, in caso di una sua affermazione positiva nelle urne? “Intanto sarei per vedere i dati finali, festeggiare e poi mi prenderò qualche giorno di riposo con la mia famiglia perché penso sia il modo migliore anche per avere le idee più chiare sulle cose da fare per Bologna”, è la risposta di Lepore. Detto ciò, la prima cosa da sindaco “sarà andare a salutare tutti i dipendenti comunali, abbiamo bisogno di loro- afferma Lepore- in particolare adesso che rientrano dopo la fase di smart working e abbiamo bisogno di lanciare alcune sfide insieme a loro, ad esempio una fase ricostituente della scuola comunale”. Inoltre, ci sarà bisogno di “rimettere mano agli appalti pubblici e alle gare”, visto l’imminente arrivo dei fondi del Pnrr. “Abbiamo bisogno di entusiasmo e orgoglio”, dice ancora Lepore parlando sempre dei dipendenti comunali.

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