NEWS:

M5s, De Vito: “Generali contro, siamo a un passo dalla scissione. La pagina peggiore”

"Gli Stati Generali sarebbero stati un luogo di confronto democratico e invece si è preferito non farli con le scuse più improbabili", dice il presidente dell'Assemblea Capitolina

Pubblicato:05-10-2020 09:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:59

marcello de vito
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Stati Generali e prove generali di scissione: generali contro generali. Ed eccoci qui. Ieri, nel giorno del ‘compleanno’ del M5S, nel giorno di San Francesco, siamo arrivati ai prodromi di una scissione tra due gruppi che si sono fronteggiati a suon di post e rivendicazione di poteri, ruoli e legittimazioni sui medesimi comuni canali”. Così su Facebook il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito.

LEGGI ANCHE: Guerra M5s-Casaleggio, il Comitato di garanzia: “Il suo post iniziativa arbitraria”

“Da tempo insistevo sull’importanza di svolgere gli Stati Generali, evidenziandone via via i ritardi rispetto ai termini statutari che, dalle dimissioni del capo politico, prevedono scelte entro 30 giorni, con immediatezza quindi. E non a caso, direi- spiega De Vito- Perché insistevo? Perché gli Stati Generali sarebbero stati un luogo di confronto democratico. Un luogo che avrebbe generato scelte sulla organizzazione e sulla nuova architettura del M5S altrettanto democratiche, che a quel punto ognuno avrebbe dovuto accettare, rispettare, seguire, eseguire, proteggere, tutelare, abbracciare”.


Secondo De Vito “si sarebbero potuti fare in tanti modi. Si sarebbero potuti fare fisicamente, tra giugno e settembre. Si sarebbero potuti fare in rete. Perché no? Il primo grande esempio mondiale di Congresso online. Magari si poteva stabilire un tempo per la presentazione delle mozioni, un tempo libero per il loro esame, quindi la fase di illustrazione, discussione generale, eventuale modifica ed infine votazione. I modi potevano essere molteplici. Se ben gestiti, nel tempo e nella procedura, avrebbero potuto essere anche una straordinaria vetrina di democrazia, un modello da esportare, come spesso è accaduto al Movimento”.  Invece, ha aggiunto De Vito, “si è preferito non farli. Con le scuse più improbabili, aggiungo, usate a mo’ di arrocco. Si è preferito non creare uno spazio democratico in quella che è la forza che ha fatto della democrazia diretta un vanto, della partecipazione dal basso un credo. La mia era una difesa del Movimento, non un attacco. Le inevitabili conseguenze di questa ‘cristallizzazione’ di posizioni-concetto ben distante da quello di ‘Movimento’, nella continua evoluzione che esso presuppone a dispetto della staticità- le abbiamo vissute tutti, sulla nostra pelle direi, ieri: generali contro generali, altro che stati!“.

“La verità è che ognuno si dovrebbe cospargere il capo di cenere per il torto che ha fatto ad ogni iscritto, ad ogni attivista che lavora sul territorio ogni giorno- ha concluso De Vito- Si poteva e doveva evitare, se davvero lo si fosse voluto. Volere è potere. Ma si è pensato e si pensa solo al secondo, generali contro generali. La peggior pagina”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it