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Non solo la micro, a ‘Ev Show’ sfila l’ecomobilità ‘big’

La kermesse, che per la seconda volta è ospitata da Fico Eataly world, è stata inaugurata dal patron Marco Scapoli, dall'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini e da Isabella Malagoli, direttore generale di Hera comm

Pubblicato:05-10-2019 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:47
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BOLOGNA – Veicoli ibridi o completamente elettrici, biciclette, scooter, monopattini, con tanto di test drive e colonnine di ricarica. A Bologna sfila la mobilità elettrica con la terza edizione di “Ev show”, che ha aperto i battenti venerdì mattina e si prolunga fino a domenica.

La kermesse, che per la seconda volta è ospitata da Fico Eataly world, è stata inaugurata dal patron Marco Scapoli, dall’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini e da Isabella Malagoli, direttore generale di Hera comm.


Tra le novità, la possibilità di provare le quattro versioni della cosiddetta “era elettrica”, che “sostanzialmente vengono incontro alle esigenze diverse delle famiglie” spiega Scapoli: in particolare, ricorda l’organizzatore, “mild hybrid“, “full hybrid“, “plugin hybrid” e “full electric“, che hanno diversi livelli di autonomia e integrazione con i motori tradizionali.

Seppur la mobilità elettrica, in particolare la micromobilità, come monopattini, city bike ecc, sia diventata ormai “una realtà”, bisogna però “sdoganare quella dell’automotive” auspica Scapoli, perchè “c’è un po’ di reticenza a conoscere esattamente i vantaggi competitivi di questo prodotto dell’era futura”.

“Ev show” quest’anno ha “sostanzialmente raddoppiato la presenza dei prodotti esposti e anche dei clienti“, puntando “a un coinvolgimento del pubblico per farlo diventare sempre più show”, con un occhio anche al futuro. Il padrino dell’esposizione annuncia infatti di essere già al lavoro, dopo tre anni di edizioni, per un altro ciclo triennale di eventi fino al 2022.

Un evento che costituisce una “opportunità straordinaria” per l’assessore regionale ai Trasporti Raffele Donini, perchè “consente da un lato ai privati di esporre le nuove tecnologie”, ma anche “a noi enti pubblici, Regione in primis, di testimoniare con fatti concreti la nostra svolta per la mobilità sostenibile ed elettrica”: traguardi importanti, come gli “800 milioni” investiti dal 2015 per il rinnovo del materiale rotabile su ferro (“tutti mezzi elettrici”) e i “160 milioni di euro per sostituire oltre il 30% della flotta dei bus non inquinanti”, di cui 200 sono elettrici, e infine l’obiettivo di arrivare “da qui al 2025” almeno “alla metà dei mezzi in circolazione come mezzi elettrici”.

Oltre a questo, ricorda Donini, qui “non si paga il bollo per le auto elettriche” e si forniscono contributi di “191 euro per coloro che acquistano un’auto ibrida” e “3.000 euro non in sostituzione ma in aggiunta a quelli del Governo per chi dovesse rottamare un’auto inquinante per poi acquistarne una elettrica”.

Insomma, un tema, quello della mobilità elettrica, che è entrato ormai in pianta stabile non solo nelle agende delle amministrazioni, ma anche delle aziende pubbliche e multiutility. Tra queste Hera, che “ha lanciato e quest’anno rafforzato il progetto di mobilità elettrica che passa dalla infrastrutturazione del territorio- spiega Isabella Malagoli, direttore generale di Hera comm- e quindi realizzeremo 300 colonnine di ricarica pubblica come quella alle mie spalle per favorire i cittadini nella ricarica”, annunciando anche la possibilità di accedere con agevolazioni in bolletta a wallbox piccole stazioni di ricarica per superare quella paura di restare poi senza energia”.

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NON SOLO TRENI, EMILIA-R.: SVOLTA ELETTRICA ANCHE SU AUTO

L’ibrido continua a macinare chilometri in Emilia-Romagna. L’elettrico invece è ancora un affare di nicchia. Tanto da far dire al vicepresidente e assessore ai Trasporti della Regione, Raffaele Donini, che “per una vera svolta servono ben altri numeri”.

Rispetto al 2016 i veicoli ibridi di nuova immatricolazione a livello regionale sono cresciuti del 61% (circa 7.000 in più). E la Regione ha stanziato ad oggi contributi per 6.980 cittadini che hanno acquistato auto ibride: 2.045 nel 2017, 3.661 nel 2018 e 1.184 finora nel 2019. Sul piatto, la Regione ha messo sia l’ecobonus da 3.000 euro (che vale però per tutti i mezzi non inquinanti, compreso elettrico, metano e gpl) e l’incentivo pari al valore del bollo (massimo 191 euro) per tre anni. L’obiettivo dell’Emilia-Romagna è arrivare a 100.000 veicoli ibridi di nuova immatricolazione entro il 2025. Quelli elettrici invece sono ad oggi in totale 603 in tutta l’Emilia-Romagna, ovvero lo 0,07% delle nuove immatricolazioni.

“Siamo fra le prime tre Regioni in Italia per la mobilità elettrica, ma vogliamo fare molto di più- afferma Donini, oggi a Bologna al convegno organizzato nell’ambito di Ev Show a Fico-Eatalyworld- per una vera svolta elettrica servono ben altri numeri. Possiamo chiedere ai cittadini di inquinare di meno solo se siamo noi i primi a farlo. E’ un dovere etico”.

Per questo, afferma Donini, “entro il 2025 arriveranno 300 nuovi bus elettrici e ibridi“. Ad oggi ne sono in circolazione 224, ovvero il 18% del totale dei bus urbani.

Quanto alle auto elettriche, la Regione Emilia-Romagna ha previsto l’esenzione del bollo per i primi cinque anni. Inoltre ha stanziato 2,4 milioni di euro per l’acquisto di 103 veicoli elettrici per la pubblica amministrazione e stipulato accordi con i Comuni sulle regole di accesso ai centri storici e i parcheggi gratuiti per le auto elettriche.

Sono inoltre attive 174 colonnine di ricarica interoperabili, con un piano per arrivare a 2.000 entro il 2020 (di cui 1.500 a carico delle aziende di fornitura di energia), con un investimento complessivo di 18 milioni di euro. L’obiettivo è arrivare nel 2025 ad avere il 20% dei veicoli di nuova immatricolazione in Emilia-Romagna ad alimentazione elettrica, con un risparmio di di 77,5 milioni di chilogrammi di CO2 all’anno.

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TRAFFICO BOLOGNA. QUASI UN ANNO DI ‘CORRENTE’, PRIMO BILANCIO TPER

A quasi un anno dall’avvio di Corrente, il car sharing elettrico di Tper a Bologna e Ferrara, sono 16.000 gli iscritti al servizio, con oltre un milione di chilometri percorsi (in media 3.650 chilometri al giorno). A snocciolare i numeri è Paolo Paolillo, direttore generale di Tper, oggi a Bologna durante il convegno organizzato dalla Regione sulla “svolta elettrica” nell’ambito di Ev show, a Fico-Eatalyworld.

“Sono dati di utilizzo che testimoniano il favore incontrato da questa start up- afferma Paolillo- che gestisce una forma di mobilità flessibile e innovativa, oltre che fortemente ecosostenibile in quanto ad emissioni zero“. Il direttore generale sottolinea poi gli investimenti che Tper sta realizzando sull’elettrico, in linea con il Piano regionale dei trasporti e con il Piano metropolitano della mobilità.

In particolare, spiega Paolillo, è in corso “il progetto di sperimentazione e realizzazione di linee operate con autobus elettrici a batteria nel servizio urbano di Bologna e Ferrara”. Ad oggi si stanno valutando quali linee potrebbero essere trasformate adottando la trazione elettrica, “con possibile avvio a partire dall’inizio del 2021”.

Nel frattempo, va avanti la messa in esercizio di altre due filovie previste nel progetto Crealis. “Si prevede che un ramo di una linea, tra piazza XX Settembre a Bologna e il capolinea Pertini a San Lazzaro venga predisposta per l’entrata in esercizio entro la fine dell’anno”, afferma il direttore generale di Tper.

Quanto alla ferrovia, nei primi cinque anni di vita di Tper sono stati introdotti 26 elettrotreni, di cui 14 in anticipo rispetto ai tempi previsti dalla gara regionale, “migliorando gli standard di puntualità e di qualità- afferma Paolillo- e aumentando del 20% i passeggeri”, in particolare sulle linee Bologna-Vignola e Bologna-Portomaggiore.

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