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Lista persone libere lancia referendum “No Bcsm”

SAN MARINO  - "No" a Banca centrale e ai

Pubblicato:05-10-2016 18:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:08

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san-marino_persone-libere_marco-severini2SAN MARINO  – “No” a Banca centrale e ai suoi dipendenti stranieri, “no” al finanziamento ai partiti e ancora “no” all’Unione europea. La Liste delle persone libere si attiva per portare i sammarinesi a dire la loro su una terna di referendum che “servono a cambiare in meglio il Paese”. Dal Best Western di Serravalle, i rappresentanti della Lista capitanata da Marco Severini annunciano l’avvio nei prossimi giorni di una raccolta firme “a tappeto” sul territorio per tre quesiti referendari. In particolare, il primo chiede l’abrogazione della legge istitutiva di Banca centrale, il secondo l’eliminazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, infine l’ultimo è un referendum sull’adesione all’Ue. Promotore del referendum anti-Bcsm è lo stesso Severini che lo illustra ai cronisti.

San-Marino_Bcsm_2Banca centrale– spiega- ha fallito il suo compito, è solo un costoso e inefficiente carrozzone“. Il capolista snocciola dati e cifre sui costi dell’istituto: “Dal bilancio 2015 risulta in perdita di 3 milioni di euro– prosegue- mentre ha ricevuto dallo Stato oltre 2 milioni di euro per la tesoreria, e 2,8 milioni di euro da banche e assicurazioni per la vigilanza”. Di queste cifre, “7,8 milioni di euro sono bruciati nel personale– chiarisce- 200 mila euro in più in un anno, 450 mila euro sono poi stati bruciati per la centrale-rischi che corre solo rischio di costare troppo”. A tutto ciò si somma lo stipendio del presidente di Banca centrale che “grazie ad uno escamotage non rispetta il tetto fissato per legge“. E ancora in tema di stipendi, per Severini non è accettabile che “semplici impiegati guadagnino 70 mila euro”, nè è corretto “dare ignobilmente premi di produzione se non si ha un risultato positivo”. In definitiva, Banca centrale è solo uno “stipendificio fuori dalla realtà creato dalla politica”. Severini guarda poi al dopo referendum, proponendo la sostituzione di Bcsm con un nuovo ispettorato di controllo “fatto solo di sammarinesi preparati”. Il leader suggerisce di richiamare dall’estero i cervelli in fuga dei settori finanziari, ne cita alcuni: Roberto Billi, Ivan Simetovich e Nicola Ceccaroli. “Vanno invece licenziati tutti gli italiani di Banca centrale e anche gli egiziani- manda a dire- bisogna tenere solo i sammarinesi con il contratto del settore bancario, non con uno ad hoc”.

La parola passa quindi la promotore del referendum per l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, Lorenzo Faetanini: un’iniziativa pensata per il momento di crisi che sta vivendo il Paese, spiega, ma che garantirebbe trasparenza per i contributi di privati e la possibilità del cittadino di sostenere il proprio partito o movimento.


Promotore del quesito “No Europa” è invece Maurizio Faetanini. Il Referendum contrario all’adesione del 2013 non ha raggiunto il quorum, ricorda, si è poi intrapresa la strada dell’associazione. “I cittadini hanno inteso che si sta cercando di fare stessa cosa- lamenta- non sono riusciti ad entrare in Europa dalla porta, ci provano dalla finestra”. La Lista è fiduciosa sull’esito dei tre referendum, ora che non è più previsto un quorum. Resta lo scoglio dell’accoglimento delle tre istanze da parte dei Garanti. “Raccoglieremo le firme nelle piazze, nei centri commerciali, in mezzo alla gente- conclude Severini- poi le depositeremo ai Garanti e, se i quesiti non saranno considerati ammissibili non molleremo, faremo le dovute correzioni per presentarli nuovamente”. Infine, la raccolta firme per i referendum sarà anche l’occasione per presentare la lista ai sammarinesi: “Ci faremo conoscere- assicura Severini- e spiegheremo il nostro programma”.

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