NEWS:

A Venezia ‘La tempesta’ di Giorgione colpita dai militanti ecologisti

Danni al vetro e alla cornice, il direttore delle Gallerie dell’Accademia Giulio Manieri Elia: "Condanniamo la protesta"

Pubblicato:05-09-2022 18:18
Ultimo aggiornamento:05-09-2022 18:18

Giorgione-Tempesta
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Domenica 4 settembre alle ore 11.45 alcuni militanti ecologisti hanno svolto un’azione dimostrativa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, nella sala dove sono esposte la Tempesta e la Vecchia di Giorgione, insieme ad altri capolavori del Cinquecento veneziano. Pur vivendo una reale preoccupazione per le condizioni nelle quali versa il pianeta e pur auspicando interventi adeguati per un’inversione di tendenza, ci vediamo costretti a condannare senza appello le modalità della protesta e desideriamo invitare tutti a una riflessione pacata e approfondita”. Lo dice il direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, Giulio Manieri Elia, che esprime “preoccupazione in merito alla manifestazione svoltasi domenica 4 settembre all’interno del museo”.

Il direttore spiega che “purtroppo non si è trattato di una manifestazione non violenta, come letto nei proclami degli attivisti. Sono stati, infatti, arrecati danni allo speciale vetro antiriflesso che protegge la Tempesta e alla cornice del dipinto, che hanno richiesto l’intervento dei nostri restauratori. Inoltre, la sala interessata, una delle più importanti di tutto il museo, è rimasta chiusa per ben due giorni per consentire i lavori di restauro, causando disagio e proteste da parte dei visitatori arrivati da tutto il mondo per ammirare i capolavori di Giorgione”.

È dunque “evidente- prosegue Giulio Manieri Elia- che quest’azione ha provocato danni ai beni del museo, ha richiesto interventi economici e di personale per il ripristino della sala e ha causato forti disagi a visitatori incolpevoli. Ma questo, purtroppo, non è l’aspetto più grave e preoccupante. Il comportamento tenuto dai manifestanti, infatti, ha messo a rischio l’incolumità delle opere d’arte esposte, sulle quali deve intervenire solo personale specializzato e appositamente formato, con tutte le cautele del caso. Avvicinarsi e toccare importanti dipinti con le mani imbrattate di colla, lasciarsi cadere a terra in maniera scomposta a pochi centimetri dalle opere nel momento in cui agisce il personale di vigilanza compromette la sicurezza del patrimonio artistico. Se si adottano questi comportamenti irresponsabili è alta la probabilità che vengano danneggiati in maniera irreparabile capolavori che costituiscono il patrimonio dell’umanità e che sono bene comune”.


E ancora: “Mettere a repentaglio l’incolumità delle opere d’arte non salva il pianeta e, a nostro avviso, non mette in buona luce una nobile causa. Vogliamo quindi invitare in maniera accorata gli autori di queste azioni a non mettere mai più a rischio il patrimonio artistico e a non danneggiare l’attività delle istituzioni culturali. Restiamo sempre disponibili, in qualsiasi momento- conclude- a un confronto aperto e approfondito, purché sia davvero civile e non violento”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it