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Paralimpiadi, Pancalli: “Bilancio straordinario, abbiamo lavorato per questo”

Il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, interviene alla conferenza stampa finale al Main Press Centre di Tokyo

Pubblicato:05-09-2021 12:05
Ultimo aggiornamento:05-09-2021 12:05

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Dal nostro inviato Mirko Gabriele Narducci

TOKYO – “Il bilancio di questa Paralimpiade non può che essere più che positivo. Il risultato in termini di medaglie ci inorgoglisce, ma al di là di ciò voglio far risaltare che questo è il frutto di un lavoro molto duro, di sacrifici e di umiltà ed è ancora più importante perché oltre i numeri proviene da 11 discipline differenti, fermo restando che il nuoto azzurro ha rappresentato uno straordinario risultato ma ci sono state anche tante altre medaglie da altre discipline”. Lo ha detto il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, nella conferenza stampa finale al Main Press Centre di Tokyo prima della cerimonia di chiusura dei XVI Giochi Paralimpici.

“Le 109 medaglie guadagnate in totale a Tokyo? È la conferma che siamo sempre di più due facce della stessa medaglia. Come nelle Olimpiadi siamo arrivati al nono posto e ci confermiamo nella top ten: molti rispetto a Rio hanno perso medaglie o magari sono rimasti stabili, chi è andato veramente avanti è solo l’Italia”, ha aggiunto Pancalli.


Secondo il quale “era tutto previsto, la mia mitologica scaramanzia mi impedisce di esprimermi prima ma il contrario avrebbe significato aver lavorato male, noi invece sapevamo di aver lavorato alla grande. Sui risultati ci aspettavamo qualcosina che forse è mancato, ma siamo più che soddisfatti e consapevoli che forse a Tokyo si sta concludendo un ciclo iniziato 12 anni fa su cui abbiamo investito e creduto molto, e lo testimonia una delegazione con più del 50% di esordienti, molti dei quali andati a medaglia, ma la metà erano veterani. Parigi è fra tre anni, è giusto guardare al futuro ma bisogna rimettersi al lavoro immediatamente”.

E la storica tripletta femminile azzurra di ieri sera nei 100 metri non può che essere incoraggiante: “Il risultato di ieri è stato la più bella istantanea con cui chiudere una Paralimpiade straordinariamente bella per i risultati e per aver regalato dalla testimonianza di ogni singolo atleta l’immagine dell’Italia più bella, del Paese che sta tentando faticosamente di uscire dalla pandemia- ha sottolineato il presidente del Cip- L’immagine di atleti che hanno fatto della loro resilienza la connotazione non solo come atleti ma di uomini e donne di questo Paese, forse anche per questo abbiamo ricevuto così tanto affetto e calore. Vedere le principali testate aprire oggi con l’immagine delle nostre atlete mi ha fatto dare un pizzicotto per vedere se fosse vero o se stessi sognando, ma l’attimo dopo è prevalsa la razionalità e con orgoglio dico che noi abbiamo lavorato per questo”.

Come si riparte dopo aver conseguito risultati del genere? “Si riparte come abbiamo sempre fatto, non addormentandoci sugli allori ma sapendo che stiamo giocando una partita molto lunga e che il risultato deve ancora arrivare, partendo però da più avanti rispetto al passato. Ho ricevuto messaggi da persone che non conosco, mia madre che ha 86 anni è stata la nostra prima tifosa: siamo contagiosi, e questo contagio positivo mi auguro non si spenga con lo spegnimento della fiaccola“.

Su questa fiaccola, ha concluso Pancalli, “bisogna costruire un’Italia migliore: nel nostro Paese ci sono 3 milioni di disabili, togliendo gli anziani abbiamo più di 1 milione di ragazzi da intercettare. Tutto quello che abbiamo fatto a Tokyo mi auguro aiuti a tenere alti i riflettori sui percorsi di politica sportiva e sociale necessari per fare in modo che tra tot anni la nostra delegazione non sarà di 113 atleti, ma magari di 300 o 350″.

PANCALLI: 70ESIMA MEDAGLIA È ATTENZIONE STAMPA E RAGAZZI

La 70esima medaglia è stata rappresentata dall’attenzione della stampa e di tanti ragazzi che ci stanno scrivendo perché vogliono emulare i loro campioni. Ciascuno di noi riceve dallo sport e poi tenta di restituire agli altri, soprattutto ai più giovani. Con Ambra Sabatini, che si è ispirata a Martina Caironi e Monica Contrafatto così come loro si sono ispirate a lei, ha vinto la famiglia paralimpica che ha compreso che bisogna restituire ed essere partecipi tutti dello stesso obiettivo”, ha aggiunto Pancalli.

PANCALLI: SPOT STRAORDINARIO PER MILANO-CORTINA 2026

Quello che è successo alle Paralimpiadi di Tokyo “è stato uno spot straordinario per Milano-Cortina 2026, la cosa più importante è attirare l’attenzione del mondo degli sponsor che magari oggi avrà più attenzione rispetto a ieri a sposare l’immagine vincente e straordinaria degli atleti paralimpici, consapevole che faranno ancora più breccia perché sono tanti e ognuno ha una storia incredibile da raccontare che può essere fonte di ispirazione per tanti”. Lo ha detto il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, nella conferenza stampa finale al Main Press Centre di Tokyo prima della cerimonia di chiusura dei XVI Giochi Paralimpici.

Per il 2026, ha sottolineato Pancalli, “dovremo essere bravi ad accompagnare il percorso organizzativo con quello educativo insieme alle scuole, così come è stato fatto egregiamente in Giappone. Sarà un’occasione più unica che rara per mettere in moto un meccanismo virtuoso che lascerà al Paese una legacy non materiale a livello di strutture, ma più impalpabile e più importante: una crescita a livello sociale e culturale”.

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