ROMA – Trump ha mantenuto la parola: come annunciato, oggi ha firmato il decreto con cui ha abolito il programma Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals), un piano voluto nel 2012 da Barack Obama per integrare i figli degli immigrati irregolari nati negli Stati Uniti, o portati nel Paese quando erano ancora minorenni.
“Non possiamo accogliere tutti quelli che vogliono venire a vivere qui, dobbiamo imporre un tetto massimo annuo“, la spiegazione del ministro della Giustizia Jeff Sessions. A partire da oggi quindi non saranno prese in carico nuove domande dei cosiddetti “dreamers“, quei giovani che avrebbero voluto inseguire il sogno americano: figli di stranieri irregolari a cui l’amministrazione precedente aveva garantito un permesso di soggiorno speciale per studiare e lavorare nel Paese, senza correre il rischio del rimpatrio.
PER CHI HA GIA’ LO STATUS IL CONGRESSO DECIDERA’ ENTRO IL 5 MARZO 2018
Restano invece nel limbo coloro che già beneficiano di tale status, stimati in circa 800mila. Il Congresso dovrà infatti legiferare entro il 5 marzo 2018: fino ad allora, questi giovani non incorreranno in alcuna misura, ma dopo quella data nessuno può dire con certezza se sarà garantito loro il permesso a proseguire i percorsi di studio o professionali intrapresi.
“Non si tratta di dar prova di compassione, ma solo di applicare le leggi sull’immigrazione, e quindi salvare vite e proteggere la comunità e i contribuenti”, ha aggiunto Sessions, secondo cui il piano Daca “è stato un modo per aggirare le leggi” nonché “un provvedimento esecutivo unilaterale”.