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In Colombia prima vittoria per Gustavo Petro che conquista i dissidenti delle Farc: “Pronti al dialogo”

A parlare è il comandante Mordisco, dato per morto dal governo uscente. Petro si insedierà ufficialmente alla presidenza il 7 agosto

Pubblicato:05-08-2022 16:04
Ultimo aggiornamento:05-08-2022 16:04
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ROMA – Sarebbero pronti a raggiungere un accordo per un cessate il fuoco bilaterale, a trovare “una soluzione politica alla violenza dello Stato” e ad aprire il dialogo con il governo della Colombia i gruppi dissidenti delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), quelle organizzazioni armate cioè, che non hanno siglato gli accordi di Pace con Bogotà che nel 2016 hanno messo fine a oltre 50 anni di conflitto interno. Le intenzioni della milizia sono messe in chiaro in un comunicato rilanciato da diversi media colombiani, fra i quali l’emittente Radio Contagio.

‘PETRO ESPRESSIONE DELLA VOLONTÀ POPOLARE’

Decisiva, per arrivare a questa svolta, l’elezione a presidente di Gustavo Petro e a vice presidente di Francia Marquez, esponenti dell’ala più progressista della politica colombiana e ritenuti dal gruppo armato “espressione della genunia volonta del popolo colombiano” e delle sua fasce più marginali. Petro e Marquez, usciti vincitori alle elezioni dello scorso giugno, assumeranno i loro incarichi questa domenica.
Il gruppo armato, di ispirazione marxista, afferma quindi di essere pronto a creare con le autorità un “clima propizio” affinché si arrivi a una tregua bilaterale e si creino “meccanismi” che garantiscano alle “masse impoverite e sfollate” di partecipare al processo di cambiamento di cui “ha bisogno” la Colombia.

La “disidencia” delle Farc avrebbe indicato il suo leader, il cosiddetto Ivan Mordisco, come rappresentante nel dialogo col governo. L’annuncio ha sorpreso i media locali, visto che il miliziano era stato dichiarato morto lo scorso 15 luglio dal ministro della Difesa uscente, Diego Molano Aponte. L’uomo, che sarebbe stato ucciso in un raid delle forze armate, appare anche nel video che ha accompagnato l’annuncio.


SI PUNTA ALL’ACCORDO DI PACE ANCHE CON L’ELN

L’annuncio della disidencia segue indicazioni simili da parte dell’Ejército de Liberación Nacional (Eln), altro gruppo armato di estrema sinistra non firmatario dell’intesa del 2016.
Petro ha promesso che il suo governo sarà all’insegna dell’idea di “pace totale”, da portare a compimento cioè con tutti gli attori armati del Paese, compresi gruppi associati al narcotraffico e organizzazioni paramilitari.

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