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ROMA – Non solo stelle cadenti. Oltre all’annuale sciame delle Perseidi, le meteore di San Lorenzo, il cielo d’agosto sarà anche palcoscenico dell‘ultima Superluna dell’anno. La notte del 12 agosto il nostro satellite sarà in fase di plenilunio e avrà raggiunto anche il perigeo (il punto della sua orbita più vicino alla Terra), apparendo così in cielo più grande e luminoso. Una ‘Superluna’, appunto. Purtroppo, la luce della Luna renderà più difficile l’osservazione delle stelle cadenti di San Lorenzo, il cui picco è previsto proprio tra l’11 e il 13 agosto.
Il termine ‘Superluna’ non ha nulla di scientifico. È una definizione usata popolarmente quando il nostro satellite sembra più grande e luminoso in fase di plenilunio. Ovviamente, le dimensioni della Luna non cambiano: si tratta solo di un effetto ottico.
Il nostro satellite dista in media dalla Terra circa 380mila km, chilometro più chilometro meno. Ma la sua orbita è ellittica: ciò significa che ci saranno dei momenti in cui è nel punto più lontano dalla Terra (apogeo) e momenti in cui è più vicino (perigeo). Se quest’ultimo caso si verifica in coincidenza del plenilunio, la Luna sembra più grande (circa il 14% in più del solito) e luminosa (circa il 30% in più) del solito. Da qui la definizione ‘Superluna’.
Qualche centinaia di anni fa, i nativi americani diedero dei nomi alle Lune Piene dell’anno.
Ogni mese, quindi, il plenilunio ha un suo nome distinto. Quella di agosto è la Luna piena dello Storione.
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