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Marilyn Monroe, 55 anni fa moriva la diva di Hollywood

La femme fatale tra successi e ferite dell'animo

Pubblicato:05-08-2017 07:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:34

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ROMA – Bionda, avvenente, svampita. Icona di una bellezza eterna che si è fatta arte, grazie ai tanti ritratti e foto che hanno consegnato la sua immagine alle generazioni a venire. Lei, il sogno proibito di migliaia di uomini. Lei tanto sfortunata quanto famosa.  Lei unica, lei Marilyn.

55 anni fa in questo giorno moriva l’attrice hollywoodiana probabilmente più conosciuta al mondo. Il 5 agosto 1962 Marilyn Monroe viene trovata senza vita dalla governante con la quale viveva nella sua casa a Los Angeles.

La vita di Marilyn fu caratterizzata da un’altalena di emozioni, una costante instabilità che non le ha forse permesso di conoscere, se non per brevi attimi, la felicità. A partire dall’infanzia, vissuta in un continuo tira e molla tra diverse famiglie adottive e momenti di permanenza in orfanotrofio. La madre della piccola Marilyn soffriva infatti di problemi psichiatrici e non era in grado di accudirla. A sedici anni la futura attrice, all’anagrafe ancora Norma Jeane Mortenson Baker Monroe, in cerca di un punto fermo nella sua vita, decide di sposarsi, e inizia a lavorare presso un’industria aeronautica che produce paracadute.


E’ questo il momento in cui viene notata da David Conover, un fotografo alla ricerca di donne da ritrarre durante il lavoro, simbolo dell’impegno nella società del gentil sesso durante gli anni della guerra. Conover esorta Norma a intraprendere la carriera di modella e lei accetta la sfida. Inizia a posare per svariate riviste e dopo appena un anno di matrimonio divorzia da suo marito, James Dougherty. Arriva quindi per lei il cinema. E’ giunto il momento di lasciarsi alle spalle il passato. Norma cambia nome e si tinge i capelli di biondo: nasce Marilyn Monroe.

Il cinema

L’esordio avviene grazie a piccoli ruoli nei film della Fox “The Shocking Miss Pilgrim”, “Scudda Hoo! Scudda Hay!”e “Dangerous Years”. La collaborazione con la casa di produzione non ha però un seguito e Marilyn ricomincia a lavorare come modella. Gira successivamente “Orchidea Bianca” per la Columbia, che sarà il suo primo ruolo da protagonista, anche questa volta senza successo. Ci vorrà tempo e molta fatica prima che Marilyn raggiunga la celebrità e le venga riconosciuto lo status di artista tanto desiderato.

Gli anni ’50 sono quelli del riscatto: Marilyn recita in pellicole come “Eva contro Eva” (1950) , “Come sposare un milionario” (1953) , “Gli uomini preferiscono le bionde” (1953) e Niagara (1953)  grazie al quale conquista la fama.

L’amore

In quegli anni Marilyn conosce il campione di baseball Joe DiMaggio con il quale convola a nozze nel 1954. Anche questo matrimonio durerà poco: la coppia scoppierà dopo appena 9 mesi a causa della gelosia di lui, gettando nello sconforto l’attrice e alimentando quel senso di instabilità emotiva che caratterizzerà tutta la vita di Marilyn.

Sconforto dal quale sembra riprendersi grazie all’incontro con il commediografo Arthur Miller, con il quale si sposa nel 1956. La relazione tra i due sarà caratterizzata dai numerosi aborti (presunti e reali) a cui andò incontro Marilyn. Tutto ciò renderà l’attrice, se possibile, ancora più fragile e insicura e farà sì che lavorare insieme a lei diventi sempre più difficile. E’ in questo periodo che gira, insieme a Tony Curtis e Jack Lennon, uno dei suoi più grandi successi, “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder e conquista un Golden Globe per la sua interpretazione della suonatrice di ukulele Zucchero. Anche in questo caso i ritardi sul set e le difficoltà nel memorizzare le battute riscontrate dalla diva, renderanno non poco difficoltosa la realizzazione della pellicola.

Il matrimonio con Miller, intanto, inizia a dare i primi segni di cedimento nel 1960, quando sul set di “Facciamo l’amore”, Marilyn incontra l’attore Yves Montand, con il quale ha una breve relazione, da lei pubblicamente smentita. L’anno successivo, il matrimonio finisce. Inizia quindi un periodo turbolento nel quale l’attrice aumenta l’assunzione di sonniferi e alcool e la sua professionalità si riduce fino quasi a svanire.

Questi sono anche “gli anni dei Kennedy“:  Marilyn avrà una relazione prima con il presidente John Fitzgerald e poi con suo fratello Robert. Tra le tante ipotesi complottistiche circa l’improvvisa morte dell’attrice c’è anche quella che vede un possibile coinvolgimento della famiglia Kennedy nell’accaduto. Pare che all’epoca, infatti, Marilyn si vantasse con gli amici della sua relazione “con un uomo importante” che le avrebbe chiesto anche di sposarla e dal quale aspettava un bambino. Dall’autopsia dell’attrice non risultò nulla di tutto ciò, ma sempre da indiscrezioni sembrerebbe che Marilyn avesse interrotto la gravidanza qualche mese prima della sua morte.

L’ultimo film completo al quale partecipa la diva è “Gli spostati”, del 1961.  Sarà anche l’ultima volta sul set dell’attore Clark Gable, stroncato da un infarto poco dopo il termine delle riprese. Tra le cause del suo decesso sembra ci siano le infinite attese a cui Marilyn sottopose l’intera troupe, sotto il sole cocente del deserto del Nevada. A maggio del 1962 Marilyn è sul set del film “Something’s got to give”, dal quale però viene cacciata a causa delle sue continue assenze.

Qualche mese dopo l’attrice viene trovata senza vita. La causa del decesso riscontrata è overdose da barbiturici. Si parlò di suicidio, ma molti sono ancora i misteri che avvolgono la scomparsa della diva americana.

Il mito di Marilyn però è ancora vivo, e forse non morirà mai. Testimone ne è il prezzo a cui è stato battuto all’asta il famoso vestito indossato dall’attrice quando cantò “Happy Birthday Mr. President” a John Fitzgerald Kennedy, acquistato al prezzo di un milione di dollari.

https://www.youtube.com/watch?v=EqolSvoWNck

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