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Acqua, Mattarella: “Grazie ai consorzi di bonifica il tema è al centro dell’agenda di governo”

Il Presidente della Repubblica ha inviato un messaggio in occasione della prima giornata dell'assemblea nazionale di ANBI

Pubblicato:05-07-2022 14:02
Ultimo aggiornamento:05-07-2022 14:02

Sergio Mattarella - imagoeconomica
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ROMA – “In tutti i contesti rurali del Paese le bonifiche risanarono territori malsani e marginali dove vivevano popolazioni in condizioni miserrime, partecipando al loro riscatto e alla crescita di una moderna economia agricola. Nel secondo dopoguerra le iniziative di riqualificazione dei terreni così recuperati, attraverso anche il cosiddetto Piano verde in agricoltura svolsero un ruolo di grande rilievo, permettendo il raggiungimento degli obiettivi di una missione storica nella quale essenziale è stato il contributo dei Consorzi di bonifica”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla prima giornata dell’assemblea nazionale di ANBI, associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. “Importante risultato ulteriore dell’attività esercitata è stato quello di collocare i problemi dell’assetto idrogeologico e del ciclo delle acque al centro dell’agenda del governo e delle regioni– continua- il tema dell’equilibrio degli ecosistemi è ora stabilmente parte delle preoccupazioni che guidano le attività delle pubbliche amministrazioni”.

BRUNETTA: LA SICCITÀ È DEVASTANTE PER AGRICOLTURA E MADE IN ITALY

“Come successe 100 anni fa con il primo Congresso regionale delle bonifiche venete e la nascita dei Consorzi di bonifica, anche oggi solo uno sforzo collettivo potrà liberarci dal dominio oppressivo di un clima negativo. Non può che preoccupare la spaventosa siccità che sta colpendo in particolare il Nord Italia, vero motore della produzione agroalimentare”. Così il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, in un videomessaggio trasmesso alla prima giornata dell’assemblea nazionale di ANBI. “Il bacino del Po rappresenta in questo ambito oltre il 40% del Pil e il 45% della produzione agricola. Su scala nazionale oltre l’85% del made in Italy dipende dalla disponibilità d’acqua, per un valore di oltre 450 miliardi di euro- dice Brunetta- Negli ultimi 20 anni, nonostante gli sforzi, la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro”.

Il 2022 “sarà da ricordare anche per questo flagello, che si aggiunge agli aumenti dei prezzi delle materie prime, dei beni energetici e alimentari, scatenati dalla guerra in Ucraina- rileva il titolare della PA- Tre componenti che valgono circa il 4,3% tasso di inflazione. Solo da gennaio ad aprile i fenomeni climatici estremi sono aumentati del 29% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il deficit di piovosità in alcune regioni è stato del 70% rispetto alla norma. In Italia solo 11% dell’acqua piovana viene trattenuta in bacini presenti sul territorio, il restante 89% viene lasciato defluire rapidamente in mare. Il nostro patrimonio di acqua dolce non può più essere sprecato“.


Per questo Brunetta si è congratulato per la proposta del Piano laghetti di ANBI e Coldiretti, che prevede “la realizzazione di 10mila nuovi invasi, di cui 300 già cantierabili per 3,5 miliardi di euro- ha spiegato- il 40% delle opere ha già una progettazione definitiva pronta. Uno strumento verde per conservare l’acqua e distribuirla in modo razionale ai cittadini, alle industrie e all’agricoltura, coniugando sostenibilità ecologica, sociale ed economica”.

BATTISTONI: SERVE SUB COMMISSARIO PER PROBLEMATICHE AGRICOLE

“Abbiamo pochi soldi dal Pnrr, allora usiamoli bene. Va bene il Decreto emergenziale sulla siccità, ma non possiamo lasciare tutto in mano al ministero delle Infrastrutture e parlare solo di acqua per uso potabile, perché c’è bisogno anche di acqua per irrigare, se no non arriveranno più i prodotti in tavola, né saremo più i primi per export di ortofrutta. Ieri ne abbiamo parlato anche con il ministro, quando ci sarà il prossimo Consiglio dei ministri, credo domani, proprio per designare il commissario, non possiamo fare a meno di chiedere un sub commissario per le problematiche agricole e irrigue. Perché dobbiamo mettere a sistema fondi che abbiamo a disposizione. Si parla tanto di un ministero del mare, io in prospettiva penserei a un ministero dell’acqua. Perché non possiamo dissociare tematiche che riguardano il nostro territorio e che sono importanti sia per la potabilità che per il settore irriguo”. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Francesco Battistoni alla prima giornata dell’assemblea nazionale di Anbi.

Servirà inoltre, secondo il sottosegretario, un nuovo recovery plan per far fronte alle tante problematiche legate all’emergenza idrica. “Ma ora dobbiamo ragionare in prospettiva- ha concluso Battistoni- per questo vorrei tanto sostituire il termine ‘emergenza’ con ‘programmazione’, perché non possiamo stare da anni a governare le varie emergenze, è arrivato il momento di programmare, perché se avessimo programmato negli anni scorsi a quest’ora avremmo le risorse, le infrastrutture, le nostre condotte non perderebbero ancora il 40% nel migliore dei casi. Quindi cogliamo questo periodo di crisi per trarne un forte insegnamento: quando vengono fuori idee buone come il progetto di invasi dell’Anbi, vanno afferrate al volo e dobbiamo cominciare da subito a metterle in atto”.

ROMA, SEGNALINI: CON PNRR SOSTITUZIONE 180KM TUBAZIONI E TELECONTROLLO

“Per quanto riguarda i progetti Pnrr di riduzione delle perdite della rete idrica promossi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a Roma verranno sostituiti 180 km di tubazioni e saranno installati sistemi di telecontrollo e monitoraggio, in un’ottica di distrettualizzazione della rete”. Lo ha detto l’assessora capitolina ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture, Ornella Segnalini, facendo il punto sulle iniziative intraprese dal Comune di Roma per limitare lo spreco della risorsa idrica, questa mattina alla prima giornata dell’assemblea nazionale di Anbi.

“Poi vista l’emergenza della siccità stiamo realizzando altri progetti, come le fontane che dovranno essere dotate di ricircolo- ha aggiunto Segnalini- stiamo pensando anche alle 2800 fontanelle di cui è dotata Roma, ma è una riflessione che va molto approfondita; perché da un lato c’è la perdita d’acqua, che comunque è veramente limitata, dall’altro lato le fontanelle in una città di 3 milioni di abitanti sono veramente essenziali, soprattutto per le persone più disagiate e per le nostre fognature. Quindi non tutto si può risolvere semplicemente chiudendo le fontanelle, come negli anni passati”. L’assesora si è poi soffermata suI raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, definendolo un “intervento ineludibile e indispensabile”, e sulla realizzazione del sistema degli invasi del Paglia, “un’opera alla quale Roma non può rinunciare- ha concluso- perché Roma è soggetta al rischio idrogeologico, e la diga di Corvara non è più sufficiente, quindi gli invasi serviranno sia a proteggere Roma, sia a dare acqua irrigua per le campagne. Una risorsa a tutti gli effetti nella direzione che auspica Anbi, cioè di fare uno sforzo per realizzare degli invasi”.

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