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Ad Amatrice torna il medico di base, ad Accumoli consegnate 40 case

Il medico si era trasferito a L'Aquila dopo il terremoto, ma ora tornerà ad Amtrice grazie al modulo donato dall'associazione "La Via del Sale onlus"

Pubblicato:05-07-2017 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:29

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ROMA –  Ha percorso per quasi un anno piu’ di 100 chilometri al giorno di strade interne, tra andata e ritorno, tra scosse e neve, per riuscire a curare i suoi pazienti. Adulti, giovani e anziani che, nonostante lo sciame sismico e tutto il disagio della vita nei campi base, nelle roulotte e, ora, nei moduli abitativi, avevano scelto di restare in paese. Ma da oggi la sua famiglia avra’ una casetta mobile e Amatrice tornera’ a ospitare il suo medico di base residente, grazie al modulo donato dall’associazione “La Via del Sale onlus”.

“La famiglia della dottoressa aveva la casa distrutta e si era spostata a L’Aquila – racconta Eleonora Rossetti, responsabile della comunicazione della Onlus -. Per mesi lei ha dovuto fare tutta quella strada e il suo non e’ un lavoro qualsiasi: ci sono i turni, ci sono le chiamate di emergenza. Qualche tempo fa ci ha scritto una mail per chiederci aiuto e ci siamo subito messi al lavoro per cercare una soluzione. Ora, finalmente, grazie alle donazioni che sono arrivate, siamo riusciti a comprare la casetta che consegneremo nel pomeriggio”.

Per “La Via del Sale Onlus” si tratta della casetta numero 24.


“In questi mesi – spiega Eleonora – siamo riusciti a dare un tetto a una novantina di persone consegnando questi moduli abitativi semi mobili, ma c’e’ ancora molto da fare. Restano in lista una trentina di famiglie, tra le quali ci sono almeno 7 nuclei con forti problematiche e che necessitano di aiuto immediato. Il problema pero’ e’ che mentre a ridosso del terremoto siamo riusciti a raccogliere un numero considerevole di donazioni (oltre 270 mila euro), ora il flusso e’ diminuito parecchio e siamo in difficolta’. Vengono inviati all’esterno messaggi sbagliati: si sostiene che ‘l’emergenza e’ finita’, ma non e’ vero. Se le persone non sono piu’ sotto le tende non vuol dire che l’emergenza e’ finita, ma solo che si e’ trasformata un po’, perche’ i problemi restano e sono tanti. Altrimenti non avremmo ogni giorno richieste di aiuti alle quali al momento non sappiamo come far fronte”.

Il Bar ‘Da Silvana’ e l’importanza del ritrovarsi

Il progetto si chiama “Una casetta per Amatrice” e sul sito dell’associazione ci sono tutte le coordinate per dare una mano e offrire il proprio sostegno: http://www.laviadelsaleonlus.it/. Le pagine web sono aggiornate in continuazione e in uno degli ultimi post c’e’ un video che segna una prima volta importante: la riapertura del bar “Da Silvana”.

“Il 3 luglio – racconto Eleonora – ha riaperto a Cittareale un bar storico, un punto di ritrovo che custodisce ricordi bellissimi per noi ragazzi. A ridosso della scossa del 24 agosto, Silvana e’ stata fondamentale. Quando lavoravamo al centro di smistamento, e’ stato il punto cruciale. La prima vera riunione della “Via del Sale” e’ stata fatta lì. Staccavamo dal centro di smistamento e andavamo da lei a mangiare qualcosa. Cosi’ ci siamo ritrovati, cosi’ abbiamo fatto gruppo. In quel periodo il bar era ancora funzionate. La botta forte che l’ha reso inagibile e’ stata quella del 30 ottobre. Ora la struttura e’ tutta in legno e ancora piu’ bella“.

Le parole dei ragazzi

E mentre a Rieti si lavora a un protocollo che vedra’ una squadra di detenuti del carcere impegnati nella manutenzione delle aree verdi intorno ai Sae di Amatrice, il web rilancia le immagini di un video che ha gia’ superato le 3 mila visualizzazioni, in cui un gruppo di ragazzi cantano a squarciagola da un bar in legno di Cittareale e sottolineano con le parole il messaggio piu’ importante.

“Silvana, e’ impossibile spiegare cosa rappresenta per noi il tuo bar. Non ci abbiamo fatto solo colazione la mattina, non ci siamo solo divertiti la sera. Ci abbiamo fatto molto di piu’. Ci abbiamo riso, durante quelle interminabili notti, sempre li’ fuori, anche d’inverno, cosa importa. Ci abbiamo pianto, quando i piu’ sfortunati di noi se ne sono andati prima del tempo e, piu’ recentemente, dopo il terremoto, quando siamo tornati sconvolti da Amatrice. Ci siamo innamorati, oddio, quante volte, quanti baci li’ dietro alle scalette. E quante litigate. Sono nate e finite amicizie. Sono nati e finiti amori. Ci abbiamo passato una parte fondamentale della nostra vita. Vederlo chiuso, inagibile, dopo il terremoto ci ha fatto malissimo. Ci mancava una parte della nostra vita. Ieri hai riaperto. Ed e’ stato bellissimo. Non solo per il nuovo bar in legno, ma per l’idea che c’e’ dietro. Ci hai insegnato una cosa meravigliosa: che non bisogna mollare, che bisogna tenere duro, tirare fuori il coraggio nei momenti di difficolta’, trovare la forza di reagire. Grazie per tutto quello che ci hai dato in passato e che ci continui a dare oggi. Ti vogliamo bene!”. (di Teresa Valiani www.redattoresociale.it)

ZINGARETTI E GENTILONI AD ACCUMOLI, CONSEGNATE 40 CASE

“Dopo le prime 200 case ad Amatrice oggi con Paolo Gentiloni la consegna di 40 case ad Accumoli. Torna la popolazione, torna il futuro”, ha twittato il presidente della Regione Lazio. “L’impegno continua”, il commento del presidente del Consiglio.

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