ROMA – Come avrebbe potuto essere trasportato in America, seppure con difficoltà, allo stesso modo Charlie Gard può arrivare in Italia all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si è offerto di accoglierlo. Alberto Gambino, giurista e presidente dell’associazione Scienza & Vita non ci sta. Le parole del ministro degli Esteri inglese Boris Johnson, secondo cui il piccolo Charlie- il bimbo inglese di 10 mesi gravemente malato che rischia la vita in Gran Bretagna dopo le sentenze- non potrebbe essere spostato per “ragioni legali” non lo convincono.
“Non comprendo quali siano le motivazioni legali addotte dal Great Ormond Street Hospital di Londra per non trasportare il piccolo Charlie in Italia presso il Bambin Gesù”, afferma in una nota Gambino, giurista, ordinario di diritto privato all’Università Europea di Roma e presidente di Scienza & Vita. “Agli atti processuali, infatti – prosegue il giurista – il 21° statement della decisione dell’High Court of Justice statuisce espressamente che ‘Transporting Charlie to the Usa would be problematic, but possible’”.
“Ciò indica inequivocabilmente – aggiunge Gambino – che come è tecnicamente possibile il trasferimento di Charlie negli Usa, così lo può essere anche in Italia nella struttura ospedaliera Bambino Gesù”. “Sarebbe, del resto, davvero in contrasto con lo spirito tipicamente liberale anglosassone – conclude il presidente di Scienza & Vita – privare per motivi burocratici della libertà di circolazione e di cura un essere umano malato e costringerlo a morire nel suo luogo di residenza”.
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