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“Il soccorso in mare non deve essere una scelta politica ma un diritto, alla vita”. A sottolinearlo è Abdelfetah Mohamed, origini eritree, già migrante in mare, oggi presidente dell’organizzazione Sos Mediterranee. La sua riflessione è condivisa a pochi giorni dalle elezioni per il Parlamento europeo. Per chiedere un cambiamento delle politiche dei Paesi dell’Ue in materia di migrazioni, gli attivisti di Sos Mediterranee hanno fatto navigare nelle fontane di Roma e lungo il Tevere barchette di carta con la scritta “Non restiamo a guardare”.
La nuova legislatura europea guardi al mondo puntando su sostenibilità e sviluppo, con un’attenzione verso i Paesi più fragili e l’Africa: è l’appello rivolto dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) in vista delle elezioni per il Parlamento Ue. La nuova legislatura dovrebbe durare fino al 2029 ed essere decisiva nella prospettiva del raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. “Creare debito comune europeo, come accaduto con il NextGenerationEu, per finanziare un piano straordinario per l’Africa”. Questa la proposta e l’orizzonte di Asvis, ci spiega Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza. “Per competere anche con la Cina e la Russia, che hanno inondato alcuni Paesi africani di fondi, ampliando così anche la loro influenza politica”.
Si chiamerà Umoja, “unità” in lingua swahili, il primo cavo sottomarino in fibra ottica che collegherà direttamente Africa e Australia. All’opera, finalizzata a garantire connettività digitale a diversi Paesi dell’area subsahariana, sta lavorando Google. Lungo circa 8mila chilometri, dopo aver attraversato da est a ovest l’oceano Indiano, il cavo sarà ancorato in Kenya e raggiungerà anche Uganda, Ruanda, Repubblica democratica del Congo, Zambia, Zimbabwe e Sudafrica. Umoja arricchirà l’infrastruttura del continente dopo il completamento di Equiano, un cavo che dal 2022 collega il Sudafrica all’Europa, costeggiando il lato occidentale del continente africano.
Chiamatela “panda diplomacy”. È quel dialogo, sempre invocato, non sempre praticato, che può unire i mammiferi di questo mondo. L’ultimo esempio riguarda Cina e Stati Uniti, superpotenze in contrasto, spesso ma non sempre. Accade che la first lady americana, Jill Biden, reciti in un video realizzato per l’occasione celebrando come “un momento storico” il prossimo arrivo allo Smithsonian’s National Zoo di Washington di una coppia di panda giganti. Si tratta di Bao Li, un maschio di due anni, e di Qing Bao, una femmina della stessa età: saranno nella capitale federale entro fine anno.
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