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Più gorilla di montagna, buone notizie da Virunga; 100 tornado l’anno in Italia negli ultimi 10 anni

Edizione del 5 giugno 2018

Pubblicato:05-06-2018 10:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:13
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PIÙ GORILLA DI MONTAGNA, BUONE NOTIZIE DA VIRUNGA

Buone notizie per i primati e la biodiversità. Il numero dei gorilla di montagna, sottospecie in forte pericolo di estinzione, sta crescendo grazie agli sforzi di conservazione nell’area transfrontaliera dei vulcani Virunga, al confine fra Repubblica democratica del Congo, Ruanda e Uganda. In quest’area protetta, il Virunga National Park, si stimava vi fossero 480 esemplari di gorilla di montagna mentre si è scoperto che vi abitano 604 individui divisi in 41 gruppi, oltre a 14 maschi solitari. Questi numeri portano a una popolazione globale di 1.004 individui, se aggiungiamo le stime dell’Impenetrabile National Park di Bwindi, In Uganda, dove vive il resto della sottospecie. Tutto ciò rende i gorilla di montagna l’unica sottospecie di grande scimmia al mondo la cui popolazione è considerata in crescita.

100 TORNADO L’ANNO IN ITALIA NEGLI ULTIMI 10 ANNI

Negli ultimi dieci anni in Italia ci sono state circa cento tra trombe d’aria e trombe marine. Per le trombe d’aria, terrestri, picchi sui litorali di Lazio e Toscana, nella pianura veneta e nel Salento. Le trombe marine, invece, si sviluppano principalmente in estate e autunno lungo la costa tirrenica. L’anno più ‘vorticoso’ è stato il 2014. Lo dice uno studio coordinato dal Cnr-Ismar. In media ogni anno si sono registrate 37 trombe d’aria e 71 trombe marine, pur con una forte variazione tra anno e anno, con il picco 2014 da 141 e 76 eventi. Le trombe marine hanno una densità di quasi un evento annuale ogni 100 km di costa. C’è però una forte variazione da zona a zona, con picchi di cinque eventi lungo la costa tirrenica. In diversi casi, più vortici sono stati visualizzati simultaneamente, sino a 13 contemporaneamente.


TARTARUGHE MARINE PIENE PLASTICA ECO-INDICATORE

Le tartarughe marine, prime vittime della plastica che ingeriscono, indicatore ambientale dello stato di inquinamento dei mari. Le studia il progetto europeo ‘Indicit’ al quale partecipa l’Ispra. L’ampia distribuzione geografica della specie, la loro presenza in differenti habitat e la caratteristica di ingerire i rifiuti marini fanno della Caretta caretta un buon indicatore dell’impatto della plastica sulla fauna marina. Dopo un anno di analisi su 611 tartarughe (187 vive e 424 morte) è emerso che il 53% degli esemplari aveva ingerito plastica. Tra le tartarughe morte, il 63% ne aveva nell’apparato digerente, tra quelle vive è stata rinvenuta nelle feci nel 31% dei casi. I primi risultati mostrano quanto i rifiuti in plastica si spostino anche su grandi distanze: nello stomaco di tartarughe spiaggiate in Italia è stato rinvenuto l’involucro di uno snack francese insieme a cannucce, tappi, lenze e ami.

LEGAMBIENTE E NATURASÌ: RETINE CONTRO LA PLASTICA

Ridurre l’utilizzo di plastica monouso ricorrendo a sacchetti riutilizzabili, ad esempio le ‘retine’ per fare la spesa, come si fa nel Nord Europa. Retine più ‘eco’ anche dei bioshopper protagonisti di una lunare polemica dello scorso gennaio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa da NaturaSí, azienda leader nella distribuzione dei prodotti biologici e biodinamici in Italia, con la collaborazione di Legambiente. Il progetto prevede la distribuzione di 100mila sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta, retine, nei negozi del gruppo NaturaSí. “I sacchetti per la spesa usa e getta si sono ridotti del 55% negli ultimi cinque anni- dice Stefano Ciafani, presidente di Legambiente- Dobbiamo fare lo stesso per i sacchetti dell’ortofrutta nei supermercati e possiamo riuscirci grazie alla diffusione delle retine riutilizzabili”.

FIORELLO CON IL WWF: ‘ARRICUGGHIEMU ‘A PLASTICA’

‘Raccogliamo la plastica’ è l’appello in siciliano del celebre showman Fiorello, contenuto in un video-clip girato per il WWF insieme a Stefania Spampinato, attrice siciliana della celebre serie Grey’s Anatomy. I due siciliani ‘doc’ lanciano così il Tour nazionale SPIAGGE ‘PLASTIC-FREE’ partito ieri proprio dall’isola. “Il Mediterraneo è un mare piccolo ma con un immenso tesoro, il Capitale Blu che il WWF ha stimato valere 5.600 miliardi di dollari considerando tutti i suoi beni naturali. Un motivo in più, ma non il solo, per difenderlo- dice Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia- Il 93% della plastica nell’oceano è costituita da rifiuti dei consumatori e per questo è importante attivarsi in prima persona sia nei comportamenti quotidiani che nelle azioni di ripristino ambientale”.

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