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Ztl Fascia Verde, Gualtieri va avanti: rischio multe ultramilionarie

L'auspicio: "Sarebbe bello che il messaggio di un provvedimento giusto passasse anche grazie ai giovani dei Fridays for future"

Pubblicato:05-05-2023 13:42
Ultimo aggiornamento:05-05-2023 19:20

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ROMA – Piccoli aggiustamenti, qualche limatura o minima deroga per una maggiore sostenibilità dal punto di vista sociale, rigorosamente a ‘saldo zero’ di riduzione delle emissioni. Ma l’impianto del provvedimento che istituisce i varchi per il controllo della Ztl della Fascia Verde di Roma non verrà modificato. Il tema è stato discusso stamattina in Campidoglio in un vertice che ha visto protagonisti i presidenti dei Municipi della Capitale e i loro delegati, che si sono confrontati con l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè e – in collegamento – con il sindaco Roberto Gualtieri.

SE NO FASCIA VERDE, VANNO ABBASSATI I RISCALDAMENTI

I risultati dei confronti e del lavoro di mediazione svolto nelle ultime settimane dall’amministrazione verranno annunciati dallo stesso primo cittadino all’inizio della prossima settimana, ma la traccia è segnata: dato che le sanzioni ultra-milionarie comminate dall’Unione europea riguardano soprattutto il diossido di azoto (NO2), l’inquinante emesso in massima parte dai veicoli diesel, per non incorrere in multe ancora più salate a carico delle tasche dei cittadini romani e laziali qualsiasi deroga in tal senso dovrà andare a incidere sullo stesso agente inquinante, e quindi sulle caldaie. Questo vuol dire che permettere, ad esempio, ai diesel Euro 4 di circolare anche da novembre a marzo – il periodo di funzionamento dei varchi – significherebbe abbassare tramite ordinanza i riscaldamenti in scuole, edifici pubblici, case popolari e abitazioni private per non compromettere il taglio delle emissioni. All’incontro di stamattina erano presenti, tra gli altri, i presidenti Lorenza Bonaccorsi (I), Francesca Del Bello (II), Francesco Laddaga (VII), Amedeo Ciaccheri (VIII), Gianluca Lanzi (XI) e Daniele Torquati (XV).

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“Non si tratta di una misura del sindaco o dell’amministrazione capitolina, parliamo di una normativa che esiste dal 2018 su cui c’è un’infrazione europea e che tutte le Regioni devono applicare, compreso il Lazio”, ha commentato Torquati all’agenzia Dire al termine della riunione. “È una decisione dell’Oms nei confronti dell’Europa, quindi a cascata dell’Europa sulle Regioni e delle Regioni sui Comuni”, le parole del minisindaco del XV, che mette nel mirino “l’ipocrisia del centrodestra che raccoglie le firme mentre governa la Regione: è insopportabile”. Si va quindi verso le deroghe chieste da più parti in questi giorni? “Vediamo, ci si sta lavorando ma bisogna vedere se ci sono tecnici disposti a firmare qualcosa del genere. Dal centrodestra ci dessero soluzioni, visto che stanno governando loro la Regione”, ha concluso Torquati. Come sottolineato da Del Bello, “stamattina sono state spiegate le ragioni di un provvedimento che già esiste dal 2018. È stato un buon confronto, la valutazione del sindaco e della Giunta- ha detto sempre all’agenzia Dire- è quella di individuare misure che lo rendano sostenibile dal punto di vista sociale”. Si tratta, ha ribadito, “di un provvedimento imposto dalla Regione e avviato già nel 2018 dalla Giunta Raggi, il sindaco Gualtieri giustamente ora fa in modo che le misure siano rispettate, perché è un tema di salute pubblica”. Ai Municipi ora il compito di far comprendere la decisione alla cittadinanza: “Faremo approfondimenti su territori, ad esempio noi organizzeremo un’assemblea pubblica per raccontare nel miglior modo possibile alla città quello che è un provvedimento giusto. È un’occasione per Roma e sarebbe bello che anche i ragazzi molto attenti all’ambiente, come i giovani di Fridays for Future ci dessero una mano a far passare questo messaggio“, ha concluso Del Bello.

GUALTIERI: C’È CONFUSIONE, MISURE IMPOSTE DA UNA NORMA REGIONALE

“Oggi ci siamo incontrati con i presidenti dei Municipi e i membri del Consiglio comunale, ieri abbiamo fatto un’altra riunione tecnica, ma siamo al lavoro già da un po’. Innanzitutto bisogna spiegare ai cittadini di cosa si tratta, perché vedo anche molta confusione: stiamo parlando dell’attuazione di una normativa regionale che ha prescritto determinati divieti sulla base della necessità di ridurre gli agenti inquinanti nell’atmosfera, perché Roma supera i livelli medi annui di diossido di azoto. C’è una catena di atti normativi che impone determinate misure e sono dei vincoli, non delle scelte”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, uscendo da Palazzo Chigi al termine della riunione della cabina di regia sul Giubileo, in merito alla Ztl Fascia verde.

“Noi abbiamo tradotto nella delibera le prescrizioni del piano dell’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio dello scorso 25 ottobre, e anzi- ha sottolineato Gualtieri- gli assessori Patanè e Alfonsi all’epoca, saggiamente, negoziarono con l’assessore Lombardi una clausola di flessibilità che consentiva a Roma Capitale, d’intesa con la Regione, di studiare delle eventuali rimodulazioni che però devono avere una condizione: garantire lo stesso livello di riduzione dell’inquinamento. Adesso che sono arrivati i dati medi annui sul 2022 e stiamo valutando i dati dell’inizio 2023 siamo nelle condizioni, e ne ho parlato poco fa col presidente Rocca che ha già attivato i suoi tecnici, di metterci a tavolino e capire come, a parità di riduzione degli inquinanti come da giusto obbligo di legge, sia possibile rimodulare le misure”. 

GUALTIERI: GIGANTESCA IPOCRISIA M5S, LIMITI INTRODOTTI DA LORO NEL 2018

 “Vedo una gigantesca ipocrisia negli attacchi degli esponenti del Movimento Cinque Stelle che hanno introdotto i limiti nel 2018 e ora denunciano, quando a ottobre scorso avevano presentato con l’assessore Lombardi un piano ancora più duro di quello che poi noi abbiamo emendato con una clausola di flessibilità. Francamente sono polemiche abbastanza ridicole“, ha spiegato il sindaco di Roma.

“Una delle misure previste per ottobre è il blocco per alcuni mesi dei diesel Euro 4, tutto il resto di cui si parla è una cosa che forse i cittadini non conoscono ma è in vigore dal 2018. Il divieto di circolazione nell’anello ferroviario 5 giorni su 7 di tutti i veicoli fino a diesel Euro 3 e benzina Euro 2 è stato istituito a Roma nel 2018, non è mai stato applicato ma già c’è e non ce lo siamo inventato noi”, ha aggiunto Gualtieri.

Poi la frecciata all’ex prima cittadina Virginia Raggi e all’amministrazione M5S: “Nel momento in cui la norma non viene applicata per troppo tempo però ci si rende passibili di inazione: qualcuno ha pensato di fare il furbo, introducendo la misura senza farla applicare così si è coperto giuridicamente e non ha avuto un problema politico, ma questo si può fare per due o tre anni, ma poi un amministratore non può avere una norma per finta. Siccome questa norma esiste, deve purtroppo essere applicata. Noi adesso la valuteremo nelle modalità migliori perché si applichi il divieto già esistente minimizzando l’impatto sulle fasce più deboli della popolazione”, ha aggiunto il sindaco.

GUALTIERI: AL LAVORO CON REGIONE E GOVERNO PER TUTELA PIÙ DEBOLI

“Siamo pienamente consapevoli che è faticoso e doloroso e che queste sono misure che hanno un impatto soprattutto sulle fasce sociali più deboli, di cui noi dobbiamo tenere conto, ma non abbiamo la libertà politica, morale e giuridica di ignorare il fatto che ridurre l’inquinamento è un obbligo di legge e che il sindaco, che ha la responsabilità di rispettare le leggi, in questo caso regionali, deve attuarle”, ha detto ancora il sindaco di Roma.

“Chiaramente chiediamo alla Regione, e su questo c’è la piena disponibilità del presidente Rocca, di aiutarci a studiare delle rimodulazioni che garantiscano lo stesso risultato e che abbiano un impatto meno gravoso sulle fasce sociali più deboli, e chiediamo anche al Governo, nello spirito di queste norme regionali di aiutarci ad avere degli elementi compensativi e di sostegno a chi deve rinunciare al veicolo perché troppo inquinante e deve essere messo nelle condizioni di poter avere un contributo pubblico per l’acquisto di un veicolo nuovo o per l’utilizzo di mezzi alternativi”, ha concluso Gualtieri.

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