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Gp Miami, Ferrari e Red Bull alla conquista dell’America inedita

Biglietti esauriti in 40 minuti per il nuovo circuito, in un'area che è un circo commerciale. I piloti hanno provato la pista solo al simulatore, ci si gioca tutto sui rettilinei

Pubblicato:05-05-2022 17:15
Ultimo aggiornamento:05-05-2022 17:18

formula 1 gp miami
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ROMA – Come il Super Bowl, un incrocio tra il Grammy e gli Oscar, anche un po’ Coachella. Mezza strada, mezza pista. La Formula Uno sbarca a Miami, lì dove un tempo era tutto Nascar o IndyCar. Lo fa col clamore del superevento, in scia alle paillettes di Drive to Survive. L’undicesima città americana ad ospitare un Gp, con un’attesa per Verstappen e Leclerc che è un inedito nell’inedito.

È tutto glamour: Hamilton gioca a golf con Tom Brady, Russell va a vedere gli Heat in NBA, Leclerc, Verstappen e Perez provano il baseball. Gasly si ritrova a cena con Michael Jordan. Il circuito è una delle infinite – 36 in tutto passate al vaglio – configurazioni costruite attorno all’Hard Rock Stadium, la casa dei Miami Dolphins in Nfl, dove si gioca il Masters 1000 di tennis.

Tutt’attorno un circo commerciale, fatto di attività collaterali, concerti e spettacoli. L’area del Gp include una spiaggia artificiale e un porto turistico col mare finto. I biglietti sono andati esauriti in 40 minuti: i posti in tribuna più economici costavano 640 dollari, quelli per il settore ospitalità fino a 10 mila. Ci sono state anche un po’ di azioni legali, come quella degli abitanti di Miami Gardens, 111mila persone preoccupate per la propria tranquillità. Hanno risolto giocando sugli orari, riducendo gli spazi e promettendo un investimento di cinque milioni di dollari per compensare il fastidio.


La Formula 1 non girava in Florida dall’unico Gran Premio disputato a Sebring nel 1959, al quale la Ferrari non prese parte. Il Miami International Autodrome è lungo 5.412 metri, ha 19 curve e tre zone Drs. Si viaggia ad una media di circa 220 km/h, sfiorando i muretti a gas spalancato per il 58% della durata del giro. I piloti hanno provato la pista solo al simulatore. Ha tratti velocissimi e curve lentissime, con due-tre punti buoni per sorpassare. Alle curve 11-12-13-14-15 e 16, tutte in successione, chi è davanti resta davanti.

Ci si gioca tutto sui rettilinei. E in Red Bull se la ridono abbastanza. Imola è stato un trauma. La Scuderia a Miami deve compensare un gap di velocità con la RB18 di Verstappen, e come annunciato da Binotto porta una serie di aggiornamenti: sulla F1-75 si vedrà l’annunciata ala posteriore più scarica da medio-basso carico, e verrà provato il fondo che Sainz aveva utilizzato durante i test Pirelli a Imola. Anche Leclerc dovrebbe passare al motore 2.

La tappa in Florida, la quinta del Mondiale, segna già una svolta: con la Mercedes (di Hamilton soprattutto) a sudare lì dietro, è abbastanza chiaro che saranno Ferrari e Red Bull a giocarsi il titolo. Per la media classifica concorrono l’Alpine e anche la McLaren di Lando Norris. L’Alfa Romeo è in crescita evidente, con un Valtteri Bottas addirittura in grado di attaccare sul finale di Imola il quarto posto di Russell. Dopo le schermaglie iniziali, è cominciata la gara parallela sugli sviluppi. A Miami è tutto nuovo, non solo il contesto.

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