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Willie Peyote: “Nel mio nuovo disco la nostalgia è porno”

Alla Dire il cantautore e rapper racconta 'Pornostalgia' in uscita stanotte

Pubblicato:05-05-2022 18:05
Ultimo aggiornamento:05-05-2022 18:26

Willie_Peyote
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ROMA – A tre anni da ‘Iodegradabile’, Willie Peyote torna stanotte su tutte le piattaforme, per Virgin Records/Universal Music Italy, con ‘Pornostalgia’, il suo nuovo disco anticipato dai singoli ‘Fare schifo’ con Michela Giroud e ‘La colpa al vento’, che vede la produzione di Godblesscomputers. Due dei tredici brani che il cantautore e rapper ha scritto e registrato negli ultimi due anni, tra il Festival di Sanremo 2021 (a cui ha partecipato con ‘Mai dire mai (La locura)’), piccoli live e tanti concerti rinviati per il perdurare dell’emergenza Coronavirus.

Ed è proprio da questo lungo stop che nasce ‘Pornostalgia’, come spiega lui stesso alla Dire: “Mi sono reso conto durante la pandemia che, quando si ferma tutto e non possiamo guardare al futuro con la nostra solita velocità e bulimia, l’unica cosa che ci salva è guardarci alle spalle. È li che riscopriamo il valore un po’ porno, nel senso di eccitazione, della nostalgia“.

Sull’argomento, però, precisa: “Non parlo della mia nostalgia. Non sono un tipo nostalgico in assoluto. In realtà, mi interrogo del fatto che siamo tutti portati a pensare che si stesse meglio prima quando non riusciamo ad avere grossa speranza per il futuro o non riusciamo a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. È un ragionamento- dice- che faccio anche con la musica, sul mio lavoro che cambia. Se c’è una forma di nostalgia è relativa a questo: era più bello, più facile, quando non era un lavoro“.


Il passato diventa il filo conduttore del progetto che, oltre a quelle già citate, vede le collaborazioni di Fast Animals and Slow Kids, Speranza, Jake La Furia, Samuel ed Emanuela Fanelli. Il valore ‘porno’ della nostalgia Willie finisce per ritrovarlo anche in un altro aspetto: “Il disco si intitola così anche perché, per come la vedo io è un ritorno al passato: al mio modo di scrivere di qualche disco fa. Come scrittura è più vicino a ‘Non è il mio genere, il genere umano’ che a ‘Iodegradabile’, seppur quest’ultimo ne sia l’altra faccia della medaglia”.

Nella tracklist, il 36enne – al secolo Guglielmo Bruno – torna, ancor di più, ad essere il ‘grillo parlante’, a raccontare con irriverenza la quotidianità, a lanciare un protesta che parta dalle parole: “Da un lato- spiega- c’è una corsa a sembrare perfetti che alla lunga diventa pesante e ci rende più frustrati, dall’altra c’è un mondo che impone ai ragazzi l’eccellenza, il merito ma poi, una volta usciti dall’università, questi non trovano un contratto a tempo indeterminato fino a 40 anni. Viviamo in un paese in cui l’ascensore sociale è totalmente bloccato, gli stipendi non crescono da 30 anni. Ti chiedono l’eccellenza per non darti niente in cambio, allora ritengo che fare la corsa per essere sempre migliori e poi non vincere niente sia deleterio e allora tanto vale fare schifo, come forma di protesta”.

E in fondo, per Willie, la musica serve anche a questo: “Vedo tanti giovani che si espongono su tanti temi, come l’emergenza climatica o i diritti civili. Sta tornando un fermento che mi dà speranza”. Willie porterà la sua musica e i suoi messaggi dal vivo da domani con i ‘Peyotemes’, appuntamenti talk nei club per raccontare ai fan, con amici e colleghi, questo nuovo progetto. Da giugno, poi, il cantautore sarà live con un vero e proprio tour. Tutte le informazioni sono disponibili sui suoi canali ufficiali.

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