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Friuli Venezia Giulia, Zanin indica all’Ue quattro obiettivi per la ripartenza

Il presidente del consiglio regionale ha individuato ed esposto le priorità all'Assemblea plenaria del Comitato Europeo delle Regioni, che ha visto oggi la partecipazione di 270 rappresentanti di enti locali collegati da tutti i Paesi dell'Unione Europea

Pubblicato:05-05-2021 19:10
Ultimo aggiornamento:05-05-2021 19:10

il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
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TRIESTE – Gli ingredienti fondamentali per la ripresa post pandemia sono la ripartenza dell’ascensore sociale, il rilancio della manifattura locale, il contrasto alla denatalità e il lavoro portato anche nelle aree interne attraverso nuovi modelli di insediamento territoriale. Sono le priorità individuate da Piero Mauro Zanin, presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ed esposte all’Assemblea plenaria del Comitato Europeo delle Regioni, che ha visto oggi la partecipazione di 270 rappresentanti di enti locali collegati da tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Come componente del Comitato, Zanin è stato l’unico rappresentante istituzionale italiano intervenuto nello scambio di opinioni sul futuro dell’Europa. Ospite dell’incontro il premier portoghese Antonio Costa.

Zanin ha rilevato quattro aspetti essenziali per lo sviluppo dei territori. “Il primo- spiega- è la riattivazione dell’ascensore sociale, la possibilità per i nostri figli di stare meglio di noi grazie agli interventi che metteremo in campo investendo in istruzione, competenza e formazione”. Il secondo è il rilancio della manifattura locale, con un incrocio tra industria 4.0, green deal e transizione energetica. “Il terzo obiettivo- prosegue Zanin- è superare l’inverno demografico che da troppo tempo contraddistingue la nostra regione e l’Italia intera”. Il quarto riguarda lo smart working e “consente– aggiunge il presidente- di decongestionare i centri urbani e portare il lavoro nelle aree interne, aprendo interessanti prospettive di sviluppo”. Per fare un passo in avanti deciso, un parere condiviso da tutti riguarda l’esigenza di un un’Europa più democratica e attenta alle comunità locali: “Se supereremo questa crisi- commenta Costa- sarà grazie ai territori, che vanno coinvolti in prima linea con una gestione decentralizzata dei fondi”.


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