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Covid, Toti: “Se piove non sia reato ripararsi dentro un locale. E via il coprifuoco”

"Ecco il risultato del coprifuoco unito al divieto di servizio al banco e all'interno dei locali, misure che chiediamo al governo di rivedere al più presto", ha detto il governatore della Liguria

Pubblicato:05-05-2021 16:01
Ultimo aggiornamento:05-05-2021 16:48

giovanni toti
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GENOVA – “Si scrive zona gialla, si legge falsa ripartenza: secondo i dati di Fiepet Confesercenti Genova, in questi primi dieci giorni i bar più fortunati hanno avuto incassi identici a quando erano in zona arancione, mentre tanti altri praticamente non riescono a lavorare non avendo uno spazio esterno. Ecco il risultato del coprifuoco unito al divieto di servizio al banco e all’interno dei locali, misure che chiediamo al governo di rivedere al più presto“. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, facendo proprio l’allarme lanciato dal vicepresidente della Fiepet Confesercenti Genova, Alessandro Simone.

“Dopo un anno così difficile- prosegue Toti- l’unico ristoro possibile è il lavoro: smettiamo di puntare il dito e cerchiamo di agire con buonsenso. Se piove mentre si cena fuori, entrare dentro il locale per ripararsi non può essere un reato“.
Dal canto suo, Simone ricorda che “lo avevamo previsto già quando è stato presentato il decreto, oggi ne abbiamo la certezza: le attuali limitazioni rendono praticamente impossibile il lavoro della maggior parte dei bar. Per i più fortunati, pochi, gli incassi dal 26 aprile sono praticamente gli stessi della zona arancione, mentre i più penalizzati sono i bar tradizionali, quelli dello spuntino veloce al banco. Non si può, in un sistema economico basato sulla concorrenza, imporre limitazioni in base alle strutture degli operatori”. Per il vicepresidente della Fiepet “si sta creando una disparità inaccettabile tra chi ha spazi esterni e chi non li ha. Chiediamo un intervento urgente alle istituzioni, facciamo appello al buon senso, per una categoria che ha già pagato a caro prezzo questa pandemia”.

“Speriamo che, anche alla luce di dei dati positivi di questi giorni, il governo ci ripensi- aggiunge Toti, in una nota- le categorie sono veramente allo stremo e anche pochi passi in avanti come il consumo di un caffè al banco sarebbe una boccata di ossigeno per tanti baristi in difficoltà, specialmente quelli che non hanno dehors”. Il governatore torna, poi, a chiedere l’estensione dell’orario del coprifuoco che, sostiene, assieme al servizio al banco “significherebbe per gli esercenti non perdere il 50% del lavoro, come è emerso dai dati denunciati da Fiepet Confesercenti”.


Toti motiva le sue richieste con il fatto che “i dati sono buoni e i contagi in calo, senza contare che la campagna di vaccinazione prosegue a pieno ritmo. Perciò trovo che non ci sia nulla di sbagliato nell’estendere l’orario di coprifuoco e rivedere il divieto di consumazione al banco e consentire di servire i clienti anche all’interno dei locali, come avveniva in zona gialla, quando ancora non avevamo buona parte della popolazione vaccinata”.

VIA COPRIFUOCO ALL’ISTANTE, ORMAI ANACRONISTICO

“Eliminerei all’istante il coprifuoco, ormai anacronistico per dati clinici e necessità di ripartire. Consentirei ai ristoranti di servire pasti all’interno, magari con maggior distanziamento rispetto all’esterno, e toglierei il divieto di servire al bacone di un bar”.

DA LUNEDÌ DIDATTICA IN PRESENZA ALL’80%

“La Liguria è pronta a far salire la didattica in presenza all’80% nelle scuole superiori a partire da lunedì 10 maggio”. Lo annuncia su Twitter il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Attualmente la didattica in presenza è prevista da ordinanza regionale al 70%.

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