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Scuola, Azzolina: “Mai più classi pollaio, ora le risorse ci sono”

Ma l'ex ministra dell'istruzione avverte: "la tendenza agli investimenti sulla scuola nei prossimi anni è decrescente"

Pubblicato:05-05-2021 10:56
Ultimo aggiornamento:05-05-2021 12:05

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ROMA – “La scuola post pandemica deve ripartire dalla riduzione del numero di alunni per classe. Mai più classi pollaio. Non è un sogno: ci sono le risorse e ci sono le idee. Bisogna subito dare seguito al percorso avviato dal governo precedente che in pochi anni può garantire un ritorno alla fase pre-Gelmini. I numeri contenuti nel Def però non sono un buon segnale“. L’ex ministra dell’Istruzione e deputata del Movimento 5 Stelle, Lucia Azzolina, è intervenuta così sull’Huffpost.

In un lungo articolo pubblicato sul suo blog, l’ex ministra ha rivendicato la centralità della scuola riacquistata nel periodo pandemico anche grazie agli interventi del governo Conte II, e ha sottolineato come “nella predisposizione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) i contenuti del capitolo Istruzione sono stati mantenuti tali e quali nella versione predisposta dal Governo Draghi, visto l’apprezzamento ottenuto presso la Commissione UE”.

Tuttavia, Azzolina precisa che “la tendenza agli investimenti sulla scuola nei prossimi anni è decrescente”: il rapporto della spesa per istruzione sul PIL che nel 2020 ha raggiunto il 3,9%; diverrebbe nel 2030 il 3,4. “È chiaro il rischio di un intervento drastico di riduzione della spesa per istruzione, con riferimento, in particolare, al personale della scuola, iniziando con l’interruzione dell’utilizzo del cosiddetto ‘organico Covid’ e con il taglio dei posti in organico di diritto del personale docente”, scrive l’ex ministra.


Nel suo intervento, la deputata M5S propone quindi di “mantenere la consistenza della dotazione organica del personale docente costante a partire dal corrente anno scolastico 2020/2021. Ciò, unitamente al consistente calo demografico, comporterebbe una variazione positiva del rapporto alunni/docente”.

Sulla base delle proiezioni statistiche, infatti, il numero di alunni in età scolare subirà una forte contrazione a causa del fenomeno della denatalità. Che non dovrebbe essere accompagnato però, secondo l’ex ministra dell’Istruzione, a una riduzione dell’organico. “A parità di organico, varierebbe di conseguenza il rapporto alunni/docenti, che dal 2026/2027 si ridurrebbe al di sotto del valore precedente all’entrata in vigore dei disastrosi tagli del 2008 (proprio l’articolo 64 prima richiamato) e precisamente a 10,94- scrive Azzolina- Tale miglioramento del rapporto alunni/docenti consente, unitamente ad un investimento in termini di edilizia scolastica, di ridurre il numero medio di alunni per classe, fino a renderlo pari, nel 2027/2028, a 18,9 alunni per classe. Si tratta di miglioramenti, ottenuti a organico costante e quindi senza ulteriori costi per lo Stato, che si tradurranno in classi meno affollate e in un conseguente incremento della qualita’ della didattica”.

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