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Lavaggio mani, Spallanzani Roma: 60 secondi per allontanare rischio infezioni

Il 5 maggio è la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani. I consigli di Vincenzo Puro, direttore dell’Uoc Risk Management e Biosicurezza dell’Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma

Pubblicato:05-05-2019 09:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:25

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ROMA – Quante volte ci laviamo ogni giorno le mani? Forse poco rispetto al dovuto. In pochi sanno che un’azione così semplice e a costi praticamente zero mette al riparo da molti virus e batteri. Le mani sono una fonte di contatto primaria, basta pensare a quante volte in un giorno una persona stringe la mano, si soffia il naso, entra in contatto con le maniglie di mezzi pubblici, bagni o spogliatoi comuni. I germi, quando trovano un ambiente ideale, si annidano e, se le condizioni ambientali lo consentono, proliferano e si moltiplicano a un ritmo impressionante. Inoltre hanno la capacità di sopravvivere per ore sulle superfici di giocattoli, telefoni, tavoli, tastiere del computer, asciugamani e possono essere trasmessi al naso, alla bocca o agli occhi. La lista delle possibilità di contagio è davvero infinita. Ma limitare i danni è possibile con pochi e semplici gesti. Basta prestare solo un po’ di attenzione.

Non a caso, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ogni anno promuove per il 5 maggio la ‘Giornata mondiale per il lavaggio delle mani’. Uno strumento essenziale per la prevenzione delle infezioni trasmissibili anche all’interno degli ambienti ospedalieri e di cura. Gli effetti positivi, come dimostrato da numerosi studi internazionali, sono il drastico abbattimento di infezioni batteriche e gastrointestinali. Per parlare di questo tema l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Vincenzo Puro, direttore dell’Uoc Risk Management e Biosicurezza dell’Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma.

Spesso i cittadini non sono consapevoli che molte delle infezioni si trasmettono con il contatto e soprattutto attraverso le mani. La situazione può peggiorare anche in presenza di un banale raffreddore. Quali sono le regole da seguire per un corretto lavaggio delle mani e interrompere così la ‘catena del contagio’?


“In effetti le mani sono la parte del corpo che entra in contatto con il mondo esterno potendo contaminarsi, o se già contaminate, e trasmettere infezioni ad altri. Lavarsi le mani è in realtà una regola che conosciamo da quando si è piccoli. Non è altrettanto scontato che tale regola sia seguita quando e quanto necessario. Per esempio pochi prestano attenzione alla durata del gesto. Un adeguato lavaggio delle mani con acqua e sapone deve durare almeno 40-60 secondi al fine di allontanare eventuali microbi. Per tornare all’infanzia, non è un caso che le mamme aiutano il piccolo, accompagnando il lavaggio delle mani in alcuni casi con una filastrocca di una certa durata”.

Quando bisogna lavarsi le mani?

“E’ difficile elencare tutte le occasioni in cui sarebbe opportuno lavarsi le mani. Certamente dopo aver utilizzato i servizi igienici, prima di mangiare, prima e durante la preparazione degli alimenti, in casa come nelle cucine di ristoranti, mense e così via. Dopo aver accudito un neonato o, come ben sanno gli operatori sanitari, prima e dopo l’assistenza a una persona malata. Ancora, all’uscita dalla palestra o rientrando a casa da scuola, dal lavoro, dopo aver frequentato posti affollati, a seguito dell’uso dei trasporti pubblici e soprattutto dopo aver giocato con gli animali. Ma anche, come citato prima in caso di raffreddore o dell’influenza. Anche in questa circostanza ci si deve lavare le mani dopo essersi soffiati il naso o aver coperto la bocca per limitare uno starnuto o un colpo di tosse”. 

Basta lavarsi con un generico sapone o è meglio utilizzare un prodotto più specifico?

“Il comune sapone è sufficiente se ben distribuito su tutta la superficie delle mani, che in precedenza devono esser state bagnate, strofinando per il tempo necessario. E’ anche importante sciacquare bene alla fine con acqua corrente e asciugare con asciugamani puliti se riutilizzabili o monouso. Mi rendo conto che una facile, e in parte giusta, obiezione possa essere: non sempre acqua e sapone sono disponibili. E’ quindi importante parlare delle possibili alternative quali le soluzioni o gel per l’igiene delle mani. In questo caso è corretto frizionare le mani asciutte per circa 30 secondi con questi prodotti assicurando così un’efficacia oggi ampiamente riconosciuta. Questi prodotti vanno usati però quando le mani non sono troppo sporche”.

Le infezioni associate all’assistenza sanitaria sono comuni e costituiscono un fattore di rischio per lo sviluppo della sepsi soprattutto nei pazienti fragili. Come garantire allora elevati standard di qualità dei servizi e più sicurezza per i pazienti?

“Questa è una domanda importantissima, ma anche più tecnica. Certamente il tema delle infezioni associate all’assistenza è di estrema importanza e prevenire queste infezioni è un obiettivo strategico del sistema sanitario regionale e nazionale. L’intento è contrastare il crescente fenomeno della resistenza agli antibiotici. Questo impegno è chiaramente delineato nei documenti di programmazione sanitaria come il Piano Nazionale per il Contrasto della Resistenza Antimicrobica e il Piano Nazionale Prevenzione. Anche in questo ambito, tra le diverse misure per contrastare questo problema, l’igiene delle mani è un elemento fondamentale, come sottolineato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e, nel nostro Paese, dal ministero della Salute e da tutte le Autorità sanitarie, società scientifiche ed associazioni professionali. I comitati per la gestione del rischio clinico e per la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sono gli strumenti gestionali che tutte le strutture sanitarie dovrebbero sviluppare nell’ottica del miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure, garantendo tra l’altro la formazione del personale e la disponibilità di mezzi adeguati a garantire il rispetto di questa fondamentale norma igienica”.

Lo Spallanzani promuove, in occasione del 5 maggio, qualche iniziativa?

“L’Istituto aderisce ormai da diversi anni alla giornata mondiale per l’igiene delle mani del 5 maggio, come riportato sul nostro sito istituzionale. Quest’anno lunedì 6 maggio saremo presenti all’ingresso dell’ospedale per promuovere questo semplice gesto che, apparentemente banale, è in realtà la prima difesa contro i germi e rappresenta e l’azione, come già spiegato, più importante che ognuno di noi può compiere per prevenire la trasmissione delle infezioni. Saranno disponibili opuscoli informativi e anche bottigliette di soluzione per l’igiene delle mani per dimostrare ai pazienti e ai visitatori come utilizzarle”.

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