ROMA – “Il 24 febbraio ha cambiato tutto. Il nostro punto di partenza è la più ferma condanna della guerra di Putin e il sostegno alla popolazione ucraina“. Lo dice Enrico Letta nel corso della riunione della segreteria Pd. Il leader dem spiega che “allo stesso tempo abbiamo il dovere di limitare i danni della guerra sulla nostra economia, sulle famiglie e le imprese. Parlare il linguaggio della verità significa dire che ci sono rischi a breve termine: la crescita bloccata e un aumento delle disuguaglianze. Il contrasto a Putin non è a costo zero. Sarebbe illusorio pensarlo”.
Dal segretario del Pd arriva un invito a controllare i toni della polemica politica: “La guerra divide per definizione ma è importante continuare il nostro lavoro con i giusti toni, con la giusta compassione nei confronti di quello che sta accadendo e con la giusta determinazione nelle nostre scelte”.
“Da questo momento il Pd apre un presidio stabile. Riteniamoci convocati in modo permanente. Discutiamo con le parti sociali, coinvolgiamo i nostri sindaci e i nostri amministratori, facciamo le nostre proposte al governo e alle altre forze politiche. La missione è evitare la terza recessione in 10 anni”, ha annunciato il segretario del Pd. La missione, aggiunge Letta, “è alleviare i disagi della famiglie in difficoltà, dei territori più in difficoltà, delle imprese, delle PMI soprattutto, più in difficoltà. La missione è accelerare, non rallentare, sulle rinnovabili”. Dobbiamo fare in modo che” le misure per contrastare gli effetti economici della guerra “non rottamino la sostenibilità ambientale. Anzi, la sovranità energetica – vale a dire la strada che ci porta ad essere indipendenti dal gas russo – la conquistiamo spingendo ancora di più sulle rinnovabili. Oggi autonomia energetica significa sostenibilità e fonti pulite”.
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