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Bersani: “Aiuti all’Ucraina per favorire il negoziato, non l’escalation”

Il deputato di LeU interviene sull'invio di armi a Kiev e sull'aumento del budget destinato alle spese militari

Pubblicato:05-04-2022 12:51
Ultimo aggiornamento:05-04-2022 12:56

pier luigi bersani
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ROMA – “Io ho un’idea di Occidente che aiuta ad aiutarsi, ma non cerca l’escalation. Gli aiuti che diamo alla difesa ucraina sono rivolti a rendere possibile un negoziato“. Così Pier Luigi Bersani risponde a chi gli chiede se la sinistra sia divisa di fronte alla guerra in Ucraina tra pacifisti e atlantisti. Interpellato dalla Dire a margine di un confronto con la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, organizzato da Consenso Europa, il deputato di LeU sottolinea che questa è una posizione “ragionevole e che corrisponde al senso comune degli italiani, che vogliono dare una mano agli ucraini ma non vogliono l’escalation”.

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“DILUIRE SPESE MILITARI, MA SERVE UN PROGETTO”

Bersani torna anche sulla questione dell’aumento del budget destinato alla Difesa, che ha infiammato la politica italiana nei giorni scorsi, fino all’accordo per un investimento al 2% del Pil da raggiungere entro il 2028. “Sulle spese militari c’è stato un dibattito che non ho compreso. Dobbiamo diluire gli impegni presi – spiega il deputato di LeU -, data la situazione economica e sociale. Abbiamo bisogno di più tempo”. Bersani osserva che il vero problema è “discutere di spese militari senza sapere per cosa. O in questo frangente drammatico facciamo un patto tra i principali Paesi europei per una cooperazione rafforzata sulla difesa o non si farà mai più. È il momento di riflettere su questa prospettiva e allora si vede dove risparmiare e dove spendere, ma dentro a un progetto”.


TODDE: “SPESE MILITARI? PENSIAMO A FAMIGLIE E IMPRESE”

A margine del confronto con Bersani, promosso da Consenso Europa, anche la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde puntualizza la posizione del Movimento 5 Stelle, di cui fa parte. “Noi ci siamo opposti all’aumento delle spese militari in due anni, anziché farlo in modo tendenziale, come previsto nell’accordo con la Nato che abbiamo portato avanti e che dobbiamo portare avanti in maniera sostenibile rispetto ai problemi del Paese”. Per l’esponente pentastellata, “sarebbe bizzarro che non rispondessimo alle famiglie che non riescono a pagare le bollette e ai gravi problemi industriali che abbiamo. Ricordo che per le spese militari stanziamo già circa 30 miliardi. Si può sempre fare meglio, ma ora dobbiamo guardare all’economia del Paese“, conclude Todde.

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